Dopo la pubblicazione dell’articolo sull’opera incompiuta delle idrovie ioniche che interessa i comuni di Leporano, Pulsano, Lizzano, Torricella e Maruggio, interviene, sulla nostra pagina di facebook, l’ex sindaco di Maruggio dott. Alberto Chimineti. L’ex amministratore spiega del perché i lavori non hanno mai proseguito per il loro percorso finale. Un progetto da 2 milioni di euro che avrebbe dovuto collegare via mare i comuni di Leporano, Pulsano, Lizzano, Torricella e Maruggio finito nella bufera dopo la decisione della Regione Puglia di revocare il finanziamento da e chiedere la restituzione di 1 milione e 300mila euro già liquidati.
“Ve lo spiego Io. – commenta Alberto Chimienti sulla questione idrovie – A Campomarino di Maruggio ( capolinea) sono state completate le opere previste consistenti nel rifacimento di piazzale Italia e della costruzione del bar biglietteria . Invece negli altri Comuni ( Torricella, Lizzano, Pulsano e Leporano) dove erano previsti dei pontili galleggianti per attraccare la nave, i Sindaci non hanno permesso il posizionamento degli stessi in quanto li ritenevano pericolosi in caso di mareggiate e tra l’altro la sovrintendenza non approvò la costruzione dei chioschi/biglietteria in prossimità della riva del mare. Così i pontili – continua l’ex sindaco– rimasero in un parcheggio mai utilizzati poiché nessuno dei Sindaci dei rispettivi Comuni (escluso Maruggio in quanto l’ attracco era già esistente con il porto) vollero sobbarcarsi l’onere di doverli smontare a fine stagione per rimontarli l’anno successivo in quanto ritennero questa operazione troppo costosa per le casse comunali. C’è da dire inoltre, – conclude Chimienti – cosa non poco trascurabile, che il partner delle idrovie l’ AMAT, aveva già ritirato il proprio interesse a gestire il servizio nave così come aveva invece dichiarato in sede di accordo di programma. Cosa poi avrebbero dichiarato i tecnici incaricati in sede di rendicontazione dei lavori non è di mia conoscenza”
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