Matera oggi è Capoluogo di Provincia della Basilicata, tuttavia sino all’ultimo ventennio del XVII secolo faceva parte della Terra d’Otranto e, di conseguenza, dell’Apulia, ragion per cui ci sembra doveroso includere il suo castello fra quelli relativi alla Regione Puglia.
Il Castello Tramontano di Matera risale ai primi anni del XVI secolo e prende il nome dal Conte Gian Carlo Tramontano, che volle la sua costruzione allo scopo di difendere ed al tempo stesso tenere sotto stretto controllo la città. Come luogo venne scelta la collina del Lapillo che dominava la Matera antica. Negli intenti del conte la struttura doveva ispirarsi al Maschio Angioino di Napoli con un imponente donjon o mastio centrale e due torri ai lati, il tutto circondato da un fossato ancora oggi visibile. Nel progetto iniziale il castello avrebbe avuto una pianta triangolare, con un’altra torre al vertice occidentale, come è facile intuire dalle incomplete cortine laterali, e prevedeva anche un cunicolo sotterraneo, per fuggire indisturbati in caso di assedio, ed una cinta muraria quale ulteriore sistema di difesa. Questa, prolungandosi verso la porta urbica di accesso, doveva essere presidiata da un dispositivo di almeno 12 torri disposte ad intervalli regolari, una delle quali è stata rinvenuta durante alcuni lavori di restauro e sulla cui area venne eretto l’ex convento dell’Annunziata.
Tuttavia l’opera, rimasta incompleta, si rivelò altamente costosa ed il Conte Tramontano fece gravare le spese necessarie sulle tasche Materani che alla fine, esasperati, si rivoltarono contro e lo uccisero nel mese di dicembre del 1514. Successivamente il castello venne adibito a prigione ed è ancora possibile osservare sui muri le incisioni lasciate dai detenuti. Dopo essere stato abbandonato e trascurato per molto tempo, finalmente è stato restaurato.
La struttura presenta un torrione centrale cilindrico e due torre laterali della stessa forma unite da due cortine in linea. Altre due cortine partono dalle torri laterali ma si interrompono dopo poco, lasciando incompleta l’opera. Un toro marcapiano divide i due livelli della struttura. Le torri presentano la parte superiore coronata con beccatelli ad archetto, inoltre sono presenti tutte le caratteristiche tipiche dell’architettura militare aragonese con torri particolarmente robuste, per resistere al fuoco delle artiglierie delle armi da fuoco.
Cosimo Enrico Marseglia