Anche nel nostro bel paesello chi dissente dal “politically correct”, cioè dal Pensiero Unico, rischia l’emarginazione. Chi è diverso da “loro” rischia di essere rinchiuso nel ghetto o nella catacomba da cui fu estratto il corpo di S. Costanzo (?) da Maruggio. Chi, per diversità manifesta, rompe le palle con le sue idee, rischia di essere confinato come il Siciliano. Il Chirompe diventa così Esule in patria perché egli fa la differenza. La differenza sì, perché colui che rompe è Differente rispetto agli Indifferenti. Il Differente – dunque – rischia il bagno penale. Potrà essere liberato solo se cambierà idea su di “loro”. Se ripudierà la sua cultura, se sputerà sul crocifisso su cui è inchiodata la sua coscienza, potrà salvarsi e godere perfino dei privilegi della casta, altrimenti sono cazzi suoi. La lotta dei Differenti che vivono in questo borgo è la lotta contro gli illiberali nostrani che, pur richiamandosi alla Libertà, seminano povertà morale. Chi ha scelto di combattere contro i Poveri di Spirito si aspetta – ovviamente – di ricevere da “loro” la giusta ma sproporzionata dose di rabbia, odio, disprezzo e rappresaglia. A questo punto una domanda nasce spontanea: <<Il Differente, il dissimile che ha patito le torture della Santa Inquisizione, potrà mai perdonare i suoi macellai?>> Risposta: <<Dipende dall’angelo che, malgrado tutto, vive ancora dentro di lui>>.
Questo tipo di angelo è destinato a proteggere le vittime del P.U.D. (Pensiero Unico Dominante). E’ grande e luminoso, brandisce l’ascia del perdono come arma letale contro i pudiellini E’ denominato “angelo della perdonanza” perché parla spesso di perdono. In questi casi suggerisce al suo “protetto”: <<Tu che combatti per una giusta causa, tu che sviluppi cattivi sentimenti verso i tuoi avversari, non hai ancora capito che “loro” stanno distruggendo la tua serenità mentale. Dai retta a me, agli abusi psicologici (mobbing) rispondi col perdono! Se perdoni “loro”, la tua mente resta calma. Perché il modo migliore per evitare l’avvilimento psicologico è il controllo delle emozioni. Quando perdi il controllo delle tue emozioni la parte migliore del tuo cervello, quella con cui formuli i giudizi (che danno fastidio), non funziona più come dovrebbe. Naturalmente, ci sarà sempre qualche conflitto, qualche differenza. Ma dovremmo usare le differenze in modo positivo per cercare di trarre energia dalle diverse visioni del mondo. Tu che fai la differenza, tu che sei la Differenza, non lasciare che una sola nuvola (politica) rovini un giorno di sole. Per respingere l’odio che è in “loro” e le emozioni (reazioni) distruttive che covano in te, è necessario che tu sviluppi il loro contrario: compassione>>.
L’angelo ha ragione. Perché non provare ad ascoltare il nostro angelo custode? Perché non provare a compatire i nostri avversari? Perché non provare a perdonarli? Il perdono permette di stare in contatto con le emozioni positive. Perdonare i politicamente scorretti significa che non dovremmo sviluppare sentimenti di vendetta verso di loro; significa che dovremmo cercare di non maturare sentimenti di rabbia nei confronti di chi ha sentenziato di distruggerci. La rabbia non risolve il problema. La rabbia ci fa solo sentire male. La rabbia distrugge la nostra pace mentale. Allora tanto vale perdonare. Per perdonare ci vuole pazienza e tolleranza. Queste qualità sono indispensabili, se vogliamo ridurre le emozioni negative. Solo rinchiusi in una cella, confinati, esiliati, emarginati possiamo meglio imparare queste virtù: tolleranza, pazienza, perdono, compassione. Una volta che le abbiamo interiorizzate, la compassione fluisce spontaneamente verso i nostri carcerieri. I nostri nemici possono allora essere i nostri più preziosi maestri e offrirci la possibilità di coltivare le grandi virtù, tra cui la carità cristiana e il cristianesimo politico (che manca in questo paesello). Perdoniamo dunque i nostri torturatori. Staremo bene in salute. Nel corpo , nello spirito e… nella Differenza. Con buona pace del nostro angelo custode. Amen.
Il Differente
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