Una delle tante cose che mi vengono in mente dei meravigliosi anni 80/90 è la pubblicità del cornetto algida, un cuore di panna: il mare, i flirt estivi, le passeggiata al tramonto in riva al mare con il tipo che ti piace tanto e che ti offre un gelato da mangiare insieme. Quanto romanticismo!
Entrato a far parte del nostro costume, oltre che della nostra alimentazione, il gelato ha un’antichissima storia. Diventato oggi un dolcissimo sfizio per tutti, un tempo privilegio dei soli ricchi, pare compaia la prima volta proprio nella Bibbia, quando Isacco offre ad Abramo latte di capra misto a neve dicendogli “Mangia e bevi: il sole è ardente e così puoi rinfrescarti”. Notizia mai confermata in realtà, pare infatti che il versetto non sia presente in nessun libro della Bibbia. A noi però piace crederlo. Il nonno del gelato fu il sorbetto, del quale abbiamo tracce tangibili. La parola sorbetto sembra trarre origine dall’arabo scherbet, cioè sorbire. All’epoca in Oriente si era scoperto che del succo di frutta si addensava e si raffreddava se mescolato in un recipiente ricoperto esternamente di neve; si era poi anche capito che lo scioglimento del ghiaccio era rallentato con l’aggiunta del sale. Con l’arrivo degli arabi in Sicilia, il “dolce freddo” si diffonde anche da noi italiani, dove nasceranno i principali maestri del gelato.
Bisogna però aspettare il Cinquecento per assistere al trionfo del gelato. In particolare, è Firenze a rivendicare l’invenzione del gelato ‘moderno’, che per prima usa il latte, la panna e le uova. Golosa innovazione che si deve all’architetto fiorentino Bernardo Buontalenti, che costruì delle particolari ghiacciaie sotterranee, in cui mantenere la neve anche d’estate. Inoltre, da buon chimico quale era, produsse una miscela molto simile a quella usata oggi per produrre ghiaccio artificiale. Il suo contributo è stato fondamentale per la produzione gelatiera italiana.
Altro grande seguace del gelato fu anche un gentiluomo palermitano, Francesco Procopio dei Coltelli che partì per Parigi con un macchinario brevettato dal nonno che migliorava l’invenzione araba del sorbetto. Trasferitosi nella Ville Lumiere alla corte del Re Sole, aprì il primo caffè-gelateria della storia, il tuttora famosissimo caffè Procope, grazie al quale il gelato divenne modaiolo a Parigi.
Il cono nasce invece solamente nel 900, per caso, a St. Louis, Missouri, durante un Expo: un gelataio aveva terminato i contenitori in cui servire il gelato ai suoi clienti, così, bisognoso di trovare dei validi sostituti, provò a distribuire il gelato su dei wafer che venivano venduti da un altro banchetto a lui vicino.
Il primo gelato industriale su stecco, il Mottarello al fiordilatte, nasce in Italia nel 1948. Subito dopo, negli anni 50, arriva il primo cono con cialda industriale, il mitico Cornetto. Gli anni 70 e la diffusione del frezeer domestico battezzano invece il primo secchiello formato famiglia. In questo periodo si rafforza in modo netto il legame tra gelato e vacanze al mare. Il “gelato da passeggio” diventa simbolo della nuova generazione e coincide con l’estate, con la vacanza, la spensieratezza, la libertà… e la musica. Nei bar accanto al juke-box, un frigorifero pieno di freschi gelati confezionati, pronti da scartare e mangiare. Testimonial d’eccezione una giovanissima Rita Pavone, la trasgressiva Patty Pravo e la scatenata Nada. Ma il gelato porterà fortuna anche a Fabrizio Frizzi, Stefano Accorsi e Cristiana Capotondi, che fecero la loro prima comparsa al grande pubblico proprio con una pubblicità de mitico gelato!
Palma Agosta