«Il porto: un colosso a Maruggio», così La Voce Maruggese, che non è La Voce di cultura e politica fondata nel 1908 da Giuseppe Prezzolini e Giovanni Papini, ma molto più semplicemente è l’organo culturale della biblioteca parrocchiale del paese nostro, fra qualche anno (1978) titolerà l’arrivo della più discussa opera pubblica mai realizzata a Maruggio.I leader politici locali rilasceranno dichiarazioni poco persuasive. (…)
L’articolo di fondo, firmato con una P. (sta per Pierino, Pesare o Parroco?), apre con la presentazione del periodico: «Non abbiamo la pretesa che il nostro giornale diventi un “grande giornale”, con “grandi tirature”,
con “grandi servizi” e “grandi firme”… Sarà il nostro giornale, della nostra Comunità, per il nostro paese e perché no?, anche a bene degli altri.Quanti problemi, quante difficoltà ha superato nel passato la Terra di
Maruggio, cosi come anticamente era denominato il paese, e quanti problemi attualmente e in avvenire la nostra Comunità dovrà affrontare e risolvere per essere all’altezza dei tempi, in un continuo progresso culturale, sociale e morale…».
La Voce è diretta dal nostro parroco. La redazione è composta da quattro vivaci studenti: i due anzidetti Gianfranco e Alberto, Piergiovanni Lupo (futuro avvocato), Gianpiero Massafra (futuro farmacista) e da un rompipalle “capo redattore” che sono io (Dott. in cerca di prima occupazione). Tutti al servizio di Don Pierino il Pesare che “pesa” gli articoli.
Don Pierino è il censore di noi chierichetti-provetti-giornalisti allo sbaraglio.
Dal contenuto di alcuni brani e dalle dichiarazioni rese dai leader dei partiti politici emergono i primi segnali di preoccupazione per il nostro paese. La storia darà ragione a quei giovani figli della Balena Bianca che avvertirono «odor di mafia».
(Brani e immagini tratti dal libro di Tonino Filomena “Nel Ventre della Balena Bianca”)
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