Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è indagato per abuso d’ufficio per violazione della legge Severino, in relazione alla nomina come consigliere nella società pubblica InnovaPuglia dell’ex sindaco di Bisceglie Francesco Spina. A rivelarlo è la “Gazzetta del Mezzogiorno”.
“Francesco Spina – spiega la Gazzetta – è stato dichiarato decaduto da sindaco di Bisceglie a fine agosto 2017, e dunque in base al decreto Severino non avrebbe potuto ricevere alcuna nomina prima di due anni. Invece il 28 luglio 2017 è stato designato dalla giunta regionale come consigliere della società pubblica InnovaPuglia, quella che si occupa degli appalti centralizzati. È per questo che venerdì scorso la Procura di Bari ha fatto notificare al governatore Michele Emiliano un avviso di proroga delle indagini con l’ipotesi di abuso d’ufficio: il secondo avviso di garanzia in due mesi”.
Con il governatore pugliese sarebbero indagati lo stesso Spina e un dirigente della Regione, Nicola Lopane.
Spina, ricostruisce la Gazzetta del Mezzogiorno, risponde anche di falso perché al momento dell’accettazione dell’incarico avrebbe firmato una dichiarazione in cui attesta di non trovarsi in situazioni di conflitto di interesse, dimenticando che al momento della designazione della giunta regionale era ancora primo cittadino di Bisceglie.
Il fascicolo, come testimonia la necessità di procedere con una proroga delle indagini, è ancora in fase di approfondimento. La vicenda però non è nuova: la ‘Gazzetta’ ne ha dato conto a febbraio, raccontando del sequestro effettuato dalla Finanza, che nella sede della Regione ha acquisito in originale tutte le carte relative alla nomina di Spina.
L’entourage di Emiliano si è sempre difeso sostenendo che la scelta dell’ex sindaco di Bisceglie poteva considerarsi legittima in base a un parere dell’Anac, ma in realtà si tratta semplicemente di un atto di segnalazione al Parlamento in cui l’Autorità anticorruzione chiede di escludere dalla ‘Severino’ alcuni casi di inconferibilità, tra cui la nomina in incarichi senza poteri di gestione: questo suggerimento non è mai stato recepito. La Procura di Bari dovrà ora esaminare la documentazione acquisita dalla Finanza e stabilire se l’indagine merita di andare avanti o dovrà essere archiviata.
Adnkronos
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