Qualche giorno dopo aver ricevuto in Calabria il 38° Premio Troccoli Magna Graecia per la carriera giornalistica come fotoreporter
Rino Barillari aggredito, strattonato, colpito con pugni e schiaffi a Roma, in via Veneto da Gérad Depardieu: era appena tornato dalla Calabria con la moglie Alessandra Mastrosanti, dove, nel teatro comunale di Cassano all’Ionio, gli era stato conferito il 38° Premio Nazionale Troccoli Magna Graecia alla Carriera giornalistica, in qualità di fotoreporter e “re dei paparazzi”.
Il presidente del comitato scientifico del Premio, Pierfranco Bruni, lo staff organizzativo e il curatore del premio Martino Zuccaro, esprimono vicinanza e sentimenti di viva cordialità per l’accaduto a Rino Barillari e alla moglie Alessandra Mastrosanti. Da condannare la estrema esuberanza di Depardieu che ha provocato alcune ferite a Barillari, il quale è stato soccorso dai presenti e successivamente trasportato in ambulanza nell’ ospedale più vicino.
Sul palcoscenico del Teatro comunale di Cassano all’Ionio (CS), ha con orgoglio ed ironia elencato i vari incidenti accadutigli sul lavoro da “re dei paparazzi” in 50 anni di lavoro: 163 ricoveri in pronto soccorso, 11 costole rotte, 1 coltellata, 76 macchine fotografiche malridotte, 40 flash distrutti e centinaia manganellate negli anni del terrorismo.
«Chi mi conosce –ha aggiunto Rino Barillari– sa quante liti ho affrontato per strada, quanti incidenti, ma io non mi sono mai fermato, e oggi dedico questo a tutti voi, perché anche voi fate parte della mia vita: io prima fotografo e poi chiedo il permesso; ecco perché le ho preso molte volte. Sono orgoglioso di tornare in Calabria come paparazzo della Dolce vita di Fellini; il mio è stato un lavoro difficile, fotografo di nascosto, di scandali, di finti scandali: io prima scatto e poi chiedo: viva la Calabria».
Barillari nel pomeriggio precedente la premiazione, ha chiesto di essere accompagnato a Cassano centro per visitare o quantomeno osservare dal di fuori la sede del teatro comunale dove, il pomeriggio successivo, avrebbe ricevuto il riconoscimento. Dopo avere osservato e fotografato l’ingresso del teatro, la coppia Barillari è stata accompagnata, attraverso via Praino e il suo prolungamento, sul viale dell’ex stazione ferroviaria. Attraversando i tornanti lungo tale percorso, Rino Barillari fa bloccare l’auto: ferma! prese il telefonino e fotografò la collina che sovrasta la vallata della Madonna della Catena, e ancora più giù, la vegetazione spontanea: il paesaggio attraversato dalla fioca luce solare pomeridiana aveva colpito la curiosità e la passione di Rino.
Intanto, pochi minuti prima, attraversando la strada che da Lauropoli porta a Cassano, al termine di Ponte Nuovo, un’autovettura si era infilata sotto un autotreno con motrice: ferma l’auto -urlò ancora una volta Barillari: fotografò la macchina incidentata e la persona, con ferite lievi, che era rimasta incagliata all’interno dell’abitacolo e dal quale non poteva uscire: più tardi lo hanno aiutato a venir fuori i vigili del fuoco.
Questo e tanto altro è Rino Barillari!
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