Nei primi giorni di giugno si respira l’aria inebriante della fioritura del Tiglio (Tilia spp.), l’albero più frequente nelle alberature pubbliche delle città del Nord Italia. Tilia deriva dal greco, ptilon, penna leggera, ala, per la forma dei suoi fiori. Ovidio narra la storia romantica di Giove e Mercurio che, scesi sulla Terra per vedere se gli uomini vivessero felici, furono accolti con calore solo da una coppia di vecchi coniugi (Filemone e Bauci).
Per riconoscenza concessero loro di morire nello stesso momento e li trasformarono in un Tiglio e in una Quercia. Citato spesso ne “I Nibelunghi” il Tiglio è un emblema della Germania; l’“Unter den Linden” (sotto i tigli) di Berlino è il viale più famoso d’Europa. Simboleggia la salute (dal tedesco “linde”, Tiglio e “lindern”, lenire); da sempre è ritenuto importante per le sue proprietà medicinali. Con i fiori essiccati si preparano tisane contro la tosse, la febbre e per favorire il sonno; gli infusi abbassano la pressione arteriosa e svolgono un effetto calmante.
La sua foglia cuoriforme è legata all’amore e ai sentimenti più nobili; per rinvigorire un relazione amorosa ci si deve baciare sotto un Tiglio. L’ intenso fragranza del fiore annuncia l’arrivo dell’estate; a me ricorda le piacevoli sensazioni della fine della scuola e l’ apertura della piscina comunale