Il Senato ha approvato senza modifiche il decreto sull’Ilva di Taranto. I si’ al provvedimento sono stati 206, 19 i no e 10 gli astenuti. Il Movimento Cinque Stelle ha lasciato l’Aula prima della votazione per protestare contro “l’impossibilita’ di apportare modifiche al provvedimento” che definisce “ammazza Taranto”.
“Il Decreto Ilva votato oggi rischia di essere un abito cucito su misura, da questo Governo e da questa maggioranza, per limitare al minimo gli interventi di ri-ambientalizzazione degli impianti, previsti dall’Aia. Un decreto che poteva puntare ad innovare la produzione nel rispetto dei cittadini, dell’ambiente e del lavoro, ma che invece si e’ trasformato nell’ennesima un’occasione perduta”. Lo affermano in una nota congiunta i senatori di Sinistra ecologia e Liberta’, Loredana De Petris e Dario Stefno. “Come Sel – aggiungono De Pretis e Stefa’no – avevamo chiesto, con i nostri emendamenti, maggiore coraggio nell’adottare scelte innovative sotto il profilo economico, sociale e ambientale. Il governo ha preferito scegliere un’altra strada, prima di tutto cancellando la figura del Garante, che avrebbe garantito quella terzieta’ e obiettivita’ che mancano invece al commissario Bondi, gia’ amministratore delegato della stessa azienda. Con quale faccia tosta si possono assegnare funzioni di garanzia e controllo all’ad dell’azienda che dovebbe essere controllata?”. “Il decreto – proseguono i senatori di Sel – consente inoltre di limitare al minimo gli interventi previsti dall’Aia e di aggirare la Valutazione di danno sanitario che era stata introdotta con la legge della Regione Puglia. Estremamente inquietante e’ poi l’approvazione di un odg che prefigura una vera e propria sanatoria per le due discariche dell’Ilva che costituiscono una delle principali fonti di avvelenamento del territorio e della popolazione di Taranto”. “Ciononostante – concludono De Petris e StefØno – abbiamo scelto di astenerci invece di esprimere un voto apertamente negativo come estremo segnale buona volonta’, nella speranza che il governo possa liberarsi dai condizionamenti lobbistici e riprendere lo spirito che doveva essere all’origine di questo decreto e che e’ stato invece in larga misura vanificato nel testo oggi approvato. Per questo ci auguriamo che il sub Commissario Ronchi non solo attui tutte le prescrizioni dell’Aia ma le implementi e le rendi piu’ stringenti”.
Fonte.affaritaliani.it
Per scriverci e segnalarci un evento contattaci!