Taranto – Non si placa la bufera giudiziaria sulla vicenda dell’Ilva di Taranto. Dopo gli arresti di ieri, che hanno colpito anche i vertici dell’azienda, adesso risulta indagato nell’inchiesta anche il sindaco di Taranto, Ippazio Stefàno: per lui l’ipotesi di reato è omissione in atti d’ufficio, un atto dovuto dopo che il consigliere comunale Aldo Condemi il mese scorso aveva denunciato la mancata azione del sindaco a tutela della salute pubblica e la mancata costituzione di parte civile in un processo che si è concluso con la condanna dei vertici dell’azienda siderurgica.
Stefàno si dice “sereno e convinto di non aver sbagliato”. “A dire il vero ho appreso la notizia dai giornalisti” spiega all’Adnkronos, “sarei indagato sulla base di “una denuncia fatta da un consigliere di opposizione – spiega Stefàno – che ha fatto per dieci anni parte della maggioranza che ha portato al dissesto il Comune di Taranto e che non ha fatto niente per l’ambiente, mentre ora mi accusa di omissione di atti di ufficio. Ricordo che sono stato io il primo sindaco a presentare alla magistratura quello che gli stessi magistrati hanno definito un esposto corposo”. “Sono a posto con la mia coscienza e contento che si farà chiarezza: porterò ai magistrati tutti i documenti, fermo restando che gli uomini possono sbagliare, ma comunque non per dolo – aggiunge Ippazio Stefàno”.
(Adnkronos/Ign)
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