Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Catricalà: ”Sentenza sproporzionata”. Gip revoca l’incarico al presidente Ferrante: revocata ”per palese conflitto” la custodia dei beni sottoposti a sequestro preventivo. Nominato Tagarelli. Il Guardasigilli chiederà l’acquisizione dei provvedimenti. Passera: ”Chiusura danno irreparabile”. Alfano: ”Monti prenda in mano il dossier”. Bersani: ”Il governo faccia chiarezza”
”Partiamo dal presupposto che la tutela della salute e dell’ambiente e’ un valore fondamentale che anche il governo vuole perseguire e anche dal presupposto che noi rispettiamo le sentenze dei giudici. Pero’, alcune volte queste sentenze non sembrano proporzionate rispetto al fine legittimo che vogliono perseguire e quindi noi chiederemo alla Corte Costituzionale di verificare se non sia stato menomato un nostro potere: il potere di fare politica industriale”. E’ quanto afferma il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricala’, in un’intervista al Gr1 sulla vicenda Ilva.
Secondo Catricala’ non c’è rischio di uno scontro con la magistratura: ”No. Noi contestiamo un singolo atto ritenendolo sproporzionato. Noi abbiamo stabilito con un decreto legge in linea con un orientamento preciso del Tribunale della Liberta’ di continuare le lavorazioni che non sono dannose, che non sono nocive e nel frattempo cominciare seriamente la politica di risanamento. E abbiamo stanziato centinaia di milioni proprio per questo. Questo decreto legge resterebbe privo di qualsiasi valore se l’industria dovesse smettere di lavorare, se il forno si dovesse spegnere. Sarebbe un fatto gravissimo per l’economia nazionale, sarebbe un fatto grave non solo per la Puglia ma per l’intera produzione dell’acciaio in Italia”.
Sul compito dei ministri in missione a Taranto, infine, Catricalà spiega che ”loro dovranno parlare con il Presidente della Regione, con la Provincia, con il Comune. Speriamo che possano parlare anche con il Procuratore della Repubblica. E’ chiaro che dovranno parlare anche con l’Ilva. La missione e’ molto importante e potrebbe anche servire a evitare il ricorso alla Corte Costituzionale”.
L’attacco di Casini alla magistratura jonica
“L’ordinanza del gip di Taranto sull’Ilva rischia di segnare il punto di non ritorno di una vicenda drammatica che coinvolge migliaia di lavoratori e le loro famiglie e arriva dopo anni di incuria e di noncuranza in primo luogo da parte delle autorità locali preposte alla funzione di vigilanza e di controllo della salute dei cittadini”. Lo dichiara in una nota il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini.
“In tutto il mondo – prosegue – questa decisione verrà interpretata come esempio di una cultura anti-industriale che sta sedimentandosi nel nostro Paese. Tanto era ragionevole la decisione del tribunale del riesame che conciliava l’esigenza di risanamento e la difesa dei posti di lavoro, così questo intervento a gamba tesa del gip fa solo danni a tutti. L’autonomia della magistratura è un principio che va difeso e che sempre abbiamo difeso ma il protagonismo di certi magistrati di dubbia competenza fa più male alla credibilità della magistratura di tanti suoi incalliti denigratori”.
La reazione dell’Ilva
’Non entro nel merito del provvedimento. Non dimentichiamo, pero’, che siamo in una fase cautelare. Non c’e’ una sentenza. Non si uccide un’azienda mandando a casa migliaia di lavoratori’. Lo dice Bruno Ferrante, presidente dell’Ilva, intervistato da ’Repubblica’, a proposito della decisione del Gip di Taranto, Patrizia Todisco, che gli ha revocato l’incarico di custode giudiziario dello stabilimento. Un incarico, spiega Ferrante, che ’era un modo per mantenere il collegamento tra il lavoro svolto dagli altri custodi e l’attivita’ della societa’, perche’ accanto alle indicazioni di risanamento dei periti c’era un pacchetto di iniziative condivise con governo e Regione’. Quanto ai rischi dell’inquinamento da diossina, Ferrante sottolinea: ’le responsabilita’ ci sono state, ma riguardano il passato. Omissioni anche da parte dell’Ilva, che ha comunicato male, si e’ mostrata litigiosa’. Ma adesso si tratta di ’tornare a un clima piu’ sereno e positivo’ e in questa direzione ’il Riesame ci aveva dato una prospettiva, saggia e ragionevole: utilizzare gli impianti per metterli in sicurezza’. Infine Ferrante, che oggi vedra’ i sindacati, asssicura: ’il momento e’ difficile ma l’ipotesi di licenziamento non rientra nel nostro orizzonte. Non ne abbiamo neanche parlato’.
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