Si è concluso il primo passo dell’operazione culturale “Imago Urbis”. Un ciclo di conferenze corredate da una mostra, dedicate al tema della Rigenerazione urbana e sociale di Taranto.
Tutto si è svolto nel mondo nascosto degli ipogei della Città Vecchia, in cui si sono alternate le voci della ricerca universitaria, le forze dell’associazionismo locale, le intese tra varie figure tecnico-professionali. Protagonista è stata la “Storia globale”, narrata con passione, partendo dallo spettacolare e dimenticato sistema delle cavità per poi affrontare la Città Vecchia e i quartieri Porta Napoli, Tamburi e Paolo IV, indagandone identità e potenzialità di sviluppo.
Il materiale, di approfondimento, di lettura e proposta progettuale, esposto, è stato minuziosamente curato e prodotto da studenti, con il coordinamento dall’arch. Calogero Montalbano del Dipartimento di Architettura, Costruzione e Design del Politecnico di Bari. Le sue conoscenze ed esperienze sul territorio ionico hanno permesso confronti interdisciplinari e tra diverse generazioni.
«Alla operazione culturale di diffusione della conoscenza delle stratificazioni storiche e alla presa di coscienza delle potenzialità offerte dalle trasformazioni urbane di questi quartieri, abbiamo aderito come Ordine professionale, contribuendo all’azione di partecipazione attiva a cui siamo stati invitati – spiegano dal Consiglio dell’Ordine Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Taranto – È stato per noi un altro momento per riflettere sul nuovo ruolo che come Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori veniamo chiamati ad assumere e svolgere nella nostra società, come comunità di architetti italiani. Nel calendario del centenario “Cent’anni in Ordine” questo evento di apertura ci ha offerto l’opportunità di affrontare il tema più generale e internazionale legato alle politiche sul futuro di città e territori fondate sulle parole chiave: vivibilità, sostenibilità, resilienza e sicurezza. Con lo slogan “ Futuri sostenibili – Non lasciare indietro nessuno” del Congresso Mondiale degli Architetti, promosso dall’Unione Internazionale Architetti (UIA), tenutosi a Copenaghen i primi giorni di luglio, promoviamo “Imago Urbis”; ne contiene la stessa impronta, sostiene lo sviluppo dei processi di inclusione ed il superamento delle disuguaglianze sociali. Ci induce a ripensare il futuro delle città e dell’ambiente attraverso modelli innovativi da individuare per sviluppare processi sostenibili di rigenerazione urbana e di salvaguardia del territorio, preservando i valori identitari e culturali di ciascuna comunità. Ci auguriamo che anche la Biennale del Mediterraneo di Architettura, Design e Arte Contemporanea, promossa dall’amministrazione tarantina per il 2024 e che fermenta con iniziative sparse (in tempi e spazi mediatici) possa essere occasione vera per “non lasciare indietro nessuno”. I cittadini che si adoperano attraverso il lavoro quotidiano, le associazioni, gli Ordini e altre forme di comunità siano i protagonisti di questo ambizioso traguardo delle Arti, ognuno con il proprio contributo, ancorato alle dinamiche locali e rivolto all’accrescimento continuo della consapevolezza diffusa e delle relazioni salde, entrambi elementi capaci di creare un sano e proficuo sistema intorno al bene pubblico legato alla città di Taranto e al suo territorio circostante. Il nostro territorio, in una chiave ecosostenibile di legame biunivoco tra soggetti – ambiente – patrimonio –paesaggio, si costruisce e si ri-genera attraverso la proiezione di un sistema virtuoso centripeto tra Provincia e Città. Imago Urbis ha aperto il Palinsesto degli eventi culturali programmati dal nostro Ordine per la celebrazione del centenario dalla promulgazione della legge n 1395, del 24 giugno 1923, per la tutela del titolo e dell’esercizio professionale. Seguiranno una serie di iniziative di eccellenza volte alla valorizzazione dell’architettura e che mirano a incentivare la conoscenza della nostra professione».
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