Lecce – A circa un mese dall’ultima operazione di contrasto ai flussi migratori clandestini che aveva visto arrestato uno scafista italiano, che alla guida di un potente motoscafo era diretto verso la località di Torre Canne (Br) con 28 migranti, tra iracheni e siriani, nella tarda mattinata odierna, durante una delle quotidiane missioni di pattugliamento del Canale d’Otranto per il controllo dei flussi migratori clandestini e degli altri traffici illeciti via mare, unità aeronavali del Reparto Operativo Aeronavale di Bari, competente per la sorveglianza delle coste pugliesi e del Gruppo Aeronavale di Taranto, che svolge le funzioni di Centro di Coordinamento Locale Frontex per l’operazione “TRITON 2015”, intercettavano, a circa un miglio dalla nota località de “Il Ciolo”, un motoscafo di 8 metri, con un solo occupante visibile a bordo, intento nel navigare a forte velocità verso la costa salentina.
Lo scafista scorgendo l’unità del Corpo, accelerava immediatamente, effettuando una improvvisa virata ed attirando ulteriormente l’attenzione degli uomini delle Fiamme Gialle che si apprestavano ad eseguire un controllo di routine per verificare l’insolito comportamento.
Pertanto l’imbarcazione delle Fiamme Gialle, nello specifico trattasi di un potente gommone in passato sequestrato durante un’operazione antimmigrazione ed acquisito al naviglio del Corpo, poco dopo, raggiungeva l’unità da diporto affiancandola per procedere al controllo di polizia.
La manovra di affiancamento veniva svolta in tutta sicurezza e veniva facilitata dall’azione di uno dei migranti che, salito in coperta, si lanciava contro lo scafista, spostandolo dai comandi e decelerando le manette dei motori. Tale iniziativa si verificava a seguito del lieve ferimento di uno dei migranti, causato dalla prima brusca manovra posta in essere dallo scafista alla vista dell’unità del Corpo.
All’esito del controllo di polizia, i militari trovavano celati nella cabina del natante modello “RIO 750 DAY” dotato di 2 potenti motori entrofuoribordo, 14 migranti di presunta nazionalità irachena, di cui 5 presunti minori.
I migranti, lo scafista ed il mezzo fermato venivano condotti presso il vicino porto di Leuca, al fine di prestare le prime cure del caso al migrante ferito che veniva medicato dai sanitari della Croce Rossa e del 118, già presenti in banchina, in quanto precedentemente allertati dai Finanzieri.
Lo scafo risultava privo di documentazione, ma con bandiera italiana, esposta nel tentativo di camuffare il trasporto di migranti effettuato, nel viaggio di una comune imbarcazione da diporto, di rientro dal weekend in Grecia.
Lo scafista pluripregiudicato D.C., brindisino di cinquantacinque anni, veniva tratto in arresto per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, mentre l’imbarcazione veniva sottoposta a sequestro.
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