lunedì 02 Dicembre, 2024 - 8:37:05

Io e la fiaba, di Tonino Filomena

PIAZZA SENZ'ANIMA
PIAZZA SENZ’ANIMA

La mia breve scampagnata elettorale è terminata. Posso finalmente tornare a fantasticare. Già! Perché a me piacciono le fiabe. La fantasy è la mia categoria (non politica) preferita. Perché le fiabe, ovvero i racconti, le storie, le novelle, le leggende contengono più verità di quanto non ve ne siano nella cronaca reale, specie quella degli ultimi giorni del paese mio. Le fiabe “parlano” di una evoluzione già compiuta o ancora da compiere. Le fiabe scritte sono un presagio che induce il lettore verso un’elevazione spirituale. Ed io leggo. E quanto più leggo, tanto più mi allontano dalle menzogne quotidiane che mi vengono rifilate dai “cronisti” politici che dimorano nel mio borgo natio e, più precisamente, nella Piazza del Popolo, che è divenuta, dopo la tumultuosa stagione elettorale, meno piazza con meno popolo umanizzato. Dovrebbero rinominarla. Meglio sarebbe se la denominassero Piazza senz’Anima (vedi foto). Perdonatemi, amici miei, se vi dico che la fiaba indica la strada per ritrovare i valori autentici a cui l’uomo dovrebbe sempre riferirsi per poter “star bene” con se stesso. Accogliere il profondo significato della fiaba significa accostarsi ad essa con animo aperto, pieno di fantasia, una qualità che oggi sembra essere rifiutata dai miei paesani, per ragioni condivisibili o meno. Si sono inariditi. E ciò mi fa star male.

Le fiabe sono conquiste interiori; sono rappresentate per immagini “fisse” oltre il tempo e lo spazio. Sprigionano passioni e istinti appartenenti ad una Umanità “bambina” figurata e, quindi, innocente e onesta.
Nella fiaba, per mezzo delle metafore, il cui vero significato deve essere percepito per poterlo accettare, vive quello che ogni uomo porta con sé: la giustizia per i giusti o il castigo per le vili azioni commesse.
Perciò, cari amici adulti, vicini e lontani dalla mia coscienza, che avete la pazienza di leggermi, attenti a non scambiare la fantasia con la fantasticheria. Io non fantastico! Ho iniziato un nuovo percorso. Imparo ad accettare dalle fiabe quelle immagini che fanno intuire l’esistenza di un mondo diverso, che fanno sperare in un “paese nostro” migliore, e che aiutino i “nostri adulti” a pensare anche con il cuore, per poter agire lealmente come molto spesso riescono a fare i bambini. Anche i loro bambini, perché sono veri e innocenti come le fiabe da cui ricevono nutrimento. Ora non mi rimane che attendere. Non mi rimane che la fiaba… nell’attesa di una Maruggio migliore. La mia speranza è affidata tanto ai vinti quanto ai vincitori.

Tonino Filomena

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