L’“asilo delle suore”di Maruggio, dove intere generazioni di maruggesi hanno vissuto la loro infanzia, probabilmente sarà adibito, ad altro uso. Si sussurra che l’antico edificio di via Adua ospiterà un oratorio (detto anche patronato parrocchiale) finalizzato ad aggregare tutte le associazioni religiose e laiche esistenti nel nostro bel paesello (Scout, Azione Cattolica, Caritas, Confraternite, eccetera, eccetera). Un unico contenitore. Un unico centro parrocchiale – dunque – per dare vita ad Unico Pensiero sotto una Direzione Unica. Oppure è solo il desiderio precario di qualche religioso?
In attesa di certezze, non guasta la lettura di un po’ di storia patria.
Correva l’anno 1923, allorquando don Pietro Bellanova, l’anziano curato della nostra Maruggio, subentrava a don Francesco Chirico. Don Pietro, che dimorava con la sorella nell’attuale casa canonica, rimase in carica fino al suo decesso (1933). Il buon parroco, per via del suo grazioso aspetto, veniva soprannominato “Divina Bellezza”. Il suo vice, data la piccola statura, veniva chiamato “papa Cucciuffu” (morirà alcuni giorni dopo la scomparsa del suo “capo”). Mio padre (all’epoca dei fatti adolescente) mi raccontava spesso che numerosi contadini del paese (incazzatissimi per la perdurante siccità) alcuni giorni prima che morisse don Pietro, andarono a trovare il parroco per esortarlo a lavare il volto della Madonna, la cui statua si trovava abbandonata e avvolta da una coltre di ragnatela in fondo alla navata centrale della chiesa madre, oltre l’altare. Secondo la credenza popolare solo così poteva arrivare la pioggia. Niente da fare. Non arrivò una sola goccia d’acqua. Arrivò invece la morte… per la nostra “Divina Bellezza” (padre Bellanova) e per il suo vice (“papa Cucciuffu”).
Il fratello di don Pietro, Gaetano Bellanova, medico e podestà di Francavilla Fontana (Br), proseguirà l’opera benefattrice intrapresa dal nostro buon curato.
E’ grazie ai fratelli Bellanova (il prete e il podestà) se il famoso ”asilo delle suore”, gestito sapientemente per decenni dalle suore “Discepole del Buon Pastore” (tra cui la mitica suora Albina), ha potuto resistere alle intemperie dello spirito e della carne (politica). Amen.
Tonino Filomena
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