Cara la mia Befana! Posso finalmente confessarlo ad alta voce tanto Babbo Natale non mi sente, preso come è a rimettere a posto slitte, renne, sacchi e pacchetti non consegnati o ritornati al mittente.
Adesso ti posso tranquillamente rivelare che da sempre sei stata la mia preferita!
Ho sempre amato la leggerezza e la dolcezza della tua magia e dell’atmosfera che evochi quando ripercorro gli anni di quella bambina in attesa del tuo arrivo! Attesa che durava un anno intero quando, l’unica speranza alle richieste che non potevano essere esaudite, era quella di “farselo portare dalla Befana” e sapevo che comunque in un modo o nell’altro mi avresti accontentata.
Erano gli anni lenti dell’infanzia; anni in cui il tempo si dilatava nelle attese e nell’immaginario di poter vedere esauditi piccoli sogni e desideri che ci avrebbero resi felici!
Ricordo come fosse ieri l’atmosfera magica che i grandi creavano ad arte intorno alla tua festa accompagnata dallo stupore e dall’incanto delle risposte ricevute alle mie infinite domande su di te che rivolgevo a chi mi permetteva di sognare! E così la notte della Befana, la tua notte, si vestiva di magia! Tutto diventava incantato! I suoni, le voci e la stessa aria trasmettevano un qualcosa di particolare, come se tutto venisse rarefatto e trasformato, ingigantito e rimpicciolito allo stesso tempo.
Non vedevo l’ora di andare a letto, combattuta tra la voglia di rimanere sveglia ma allo stesso tempo spaventata dall’eventuale possibilità di vederti all’opera e materializzare un personaggio a cui era difficile attribuire una identità concreta, forse anche per l’inconsapevole paura che potesse finire quell’incantesimo in cui ci sentivamo protagonisti.
E ancora oggi, nonostante il disincanto degli anni, è piacevole lasciarsi avvolgere dalla tua magia che fa parte dei ricordi di una vita in bianco e nero a cui il tempo ha donato la dolcezza della malinconia delle cose buone. Quelle cose ancora ci accompagnano e sono quelle che regalano quel momento di pausa, di tregua interiore grazie al quale prendiamo fiato quando tutto sembra troppo incalzante e veloce o troppo lontano da noi.
E allora cara Befanina, continuo ad aspettarti e ti aspetterò anche quest’anno sicura di non riuscire a vederti neanche stavolta! E quell’attesa rimarrà ancora intatta e avrà il sapore del mistero del non rivelato… così che quella parte di noi che ancora indugia a diventare grande possa lasciarsi sempre la possibilità e la magia di un sogno.
Anna Marsella
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