Il 17 dicembre del 1930 ha inizio quella che il Maresciallo dell’Aria Italo Balbo, Ministro dell’Aeronautica, definiva un “balzo atlantico in massa”.
La formazione di 14 idrovolanti S.55TA, suddivisa in quattro squadriglie (Nera, Rossa, Bianca, Verde), parte da Orbetello e raggiunge, dopo varie peripezie e un grave incidente mortale, la città di Rio de Janeiro il 15 gennaio del 1931.
Il governo brasiliano, colpito dalle prestazioni dei velivoli S.55, li acquista in blocco pagandoli con 50.000 sacchi di caffè.
Il successo ottenuto dalla prima Crociera Transatlantica spinge Italo Balbo ad organizzare una nuova impresa che avrebbe portato le ali italiane nel Nord America.
La mattina del 1° luglio del 1933, ventiquattro S.55X, versione potenziata degli S.55, partono da Orbetello diretti ad Amsterdam, prima tappa del volo. Il 15 luglio, accolti da una popolazione festante, gli aviatori italiani ammarano sul lago Michigan per poi trasferirsi, dopo tre giorni di sosta, a New York.
Il 25 luglio inizia il viaggio di ritorno che si conclude a Roma il giorno 12 agosto mettendo fine a quella che il Times definiva “la più gigantesca impresa della Storia dell’Aeronautica”.
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