Negli ultimi giorni i militari della Capitaneria di porto – Guardia costiera di Taranto sono stati impegnati in un’incisiva attività di controllo sul territorio che ha portato ad accertare e reprimere diversi illeciti, anche di natura penale, perpetrati a danno dell’ecosistema marino.
Le unità navali della Capitaneria di porto jonica, in una delle diverse operazioni di vigilanza condotte in porto e a mare, hanno intercettato, nella notte dello scorso 9 febbraio, un peschereccio intento a esercitare la pesca a strascico in zona vietata, in acque lucane (a meno di un miglio nautico dalla costa). Al comandante del motopesca in questione è stata inflitta una sanzione pecuniaria amministrativa e l’attrezzo è stato posto sotto sequestro.
Nello stesso tratto di mare, durante il primo pomeriggio del 13 febbraio, i militari della Guardia costiera hanno individuato e fermato un natante i cui occupanti erano intenti alla pesca abusiva di novellame di sarda. Anche tale attività illecita è stata sanzionata e circa 5 kg di prodotto sono stati sequestrati e successivamente distrutti.
Il giorno 14, durante analoga attività di pattugliamento lungo il litorale salentino, è stata intercettata una piccola unità da diporto i cui occupanti erano impegnati a catturare oloturie: organismi marini che, sebbene protetti, sono purtroppo spesso oggetto di pesca illegale, soprattutto in virtù degli ingenti profitti che assicurano a pescatori di frodo e distributori senza scrupoli, alimentando un vivace mercato nero, specie all’estero.
Gli uomini della Guardia costiera di Taranto, pertanto, hanno deferito alla competente Autorità giudiziaria i soggetti in questione e hanno proceduto al sequestro del rastrello utilizzato (trattatasi di attrezzo da pesca vietato), nonché del pescato, ammontante a circa 30 kg di prodotto.
La Capitaneria di porto – Guardia costiera di Taranto, da sempre impegnata nella difesa e tutela del mare e del territorio, continuerà l’attività di controllo al fine di contrastare queste gravi violazioni delle leggi e consentire uno sviluppo ecosostenibile delle attività basate sulla risorsa “mare”.
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