Taranto – I militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Taranto, nell’ambito di specifici controlli eseguiti nel decorso anno 2013, hanno individuato 19 persone che operavano, senza averne titolo, con mansioni infermieristiche presso 6 laboratori di analisi ubicati in Taranto e provincia, accreditati con il Servizio Sanitario Nazionale.
L’attivita’ ispettiva eseguita dalle Fiamme Gialle rientra in un vasto ed articolato piano d’azione in materia di tutela della spesa pubblica nel comparto sanitario.
I Finanzieri hanno accertato che i prelievi di sangue avvenivano:
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“a domicilio”, da parte di infermieri dipendenti pubblici, di ex infermieri ormai in pensione, nonché di persone prive di qualifica;
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presso alcuni dei laboratori oggetto d’indagine, da parte di “operatori sanitari” sprovvisti dei titoli professionali.
Spesso, nei casi di prelievi domiciliari, le provette venivano trasportate in condizioni non idonee a garantire l’integrita’ dei campioni. Le norme in tema di prelievo e trasporto di sangue prevedono, infatti, che questo debba essere raccolto da infermieri professionali iscritti all’albo e che il trasporto, dal luogo del prelievo alla struttura sanitaria di analisi, debba avvenire rispettando precise regole, tra le quali l’uso di contenitori impermeabili a tenuta stagna, l’adozione di rastrelliere per provette e di kit specifici per disinfezione in caso di eventuali rotture.
Tra le violazioni riscontrate vi e’ stato anche un caso di sottrazione di materiale sanitario a danno dell’ospedale di Manduria (TA), in quanto uno degli infermieri in servizio presso l’ASL ha utilizzato materiali sanitari illecitamente prelevati dalla struttura pubblica.
Nei confronti di 14 operatori sprovvisti delle necessarie qualifiche professionali e’ scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria per “esercizio abusivo della professione”, mentre 5 infermieri dipendenti di ospedali pubblici della provincia di Taranto sono stati segnalati alla locale ASL per l’adozione dei conseguenti provvedimenti disciplinari.
Due dei laboratori coinvolti hanno gia’ subito la revoca della convenzione da parte della Regione Puglia; per altri tre sono state avviate le procedure di revoca; ad un altro laboratorio, infine, è stata notificata l’intimazione da parte dell’ASL di avvalersi di personale qualificato.
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