Federica Guidi si è dimessa a poche ore dall’uscita di una intercettazione che la riguarda nell’inchiesta della procura di Potenza sulla gestione dei rifiuti nel centro Eni, inchiesta che ha un filone parallelo sull’impianto di Tempa Rossa nella Val d’Agri in cui è indagato il compagno Gianluca Gemelli. Guidi ha scelto di fare il passo indietro spiegando le sue ragioni in una lettera al premier Matteo Renzi. “Caro Matteo sono assolutamente certa della mia buona fede e della correttezza del mio operato”, premette, per poi aggiungere: “Credo tuttavia necessario, per una questione di opportunità politica, rassegnare le mie dimissioni da incarico di ministro”. E concludere: “Sono stati due anni di splendido lavoro insieme. Continuerò come cittadina e come imprenditrice a lavorare per il bene del nostro meraviglioso Paese”. E’ durata poco più di due anni la ‘prima volta’ di un industriale alla guida del Mise. Un ministro che torna al proprio mestiere, quello di industriale, dopo aver contribuito alla politica economica del governo Renzi. Tra crisi aziendali, da quella ancora irrisolta dell’Ilva al ‘successo’ della Ast di Terni, vertenze fiume, missioni all’estero per promuovere il made in Italy, storica quella in Iran dopo l’accordo di Vienna, e provvedimenti per sostenere il tessuto imprenditoriale, dal taglio dell’Irap al ddl Concorrenza ancora all’esame del Parlamento.
Classe ’69, laurea in Giurisprudenza, modenese, azienda di famiglia Ducati Energia. Prima dell’incarico di governo, è stata protagonista di una lunga esperienza in Confindustria. Dal 2002 al 2005 è stata Presidente regionale dei Giovani imprenditori dell’Emilia-Romagna e vicepresidente degli imprenditori della regione mentre dal 2005 al 2008 è stata vicepresidente dei giovani di Confindustria. Nel 2008, quando raccolse il testimone da Matteo Colaninno al vertice degli under 40 di Viale dell’Astronomia, fu protagonista di una svolta al femminile, quando era presidente Emma Marcegaglia, la prima donna al timone dell’associazione di imprenditori dal 1911. Confindustria, d’altra parte, sembra essere un ‘amore di famiglia’ considerato che suo padre, Guidalberto, ne è stato vicepresidente per circa 10 anni. E oggi, le dimissioni del suo incarico di governo, per una sfortunata coincidenza, arrivano proprio nel giorno in cui Confindustria ha il suo nuovo presidente designato, Vincenzo Boccia. Chi la conosce bene ne ricorda la determinazione e la correttezza con cui ha sempre interpretato la sua vita professionale e oggi si dice convinto che, nella vicenda che la riguarda, non abbia responsabilità. Ma le ragioni di opportunità politica hanno prevalso su ogni altra considerazione e l’hanno indotta alle dimissioni.
fonte: www.adnkronos.com
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