30 giugno 2014 – mercoledi
No, non mi sono dimenticato di oggi, solo che è stata una giornata intensissima e solo adesso posso consentirmi di scrivere sul diario di FB.
Di parole oggi ve ne potrebbero essere a bizzeffe, parole belle, brutte, orrende finanche. Ma vorrei declinarne qualcuna simpatica, almeno per quello che mi concerne.
La prima è “Amicizia“. Lo so che sembra una parola da libro “cuore” e che è più abusata di una prostituta al seguito della truppa. Ma essa si manifesta, a volte, da parola a consistenza granitica, a volte da ipotetico acciaio a burro fuso.
Sentimento degli esseri superiori che si vogliono bene “a prescindere” e in nome del quale si possono compiere atti inconsulti o anche evitare che si compiano. Quando un amico ti tradisce è un momento terribile. Quando “senti” l’affetto di un amico la tua forza si triplica. Il maschile è usato esclusivamente per comodità.
La vita è una casa, avere un amico significa esser pronti ad accogliere il più gradito degli ospiti in qualunque momento.
Vorrei dirlo a Felice Tanzarella che la distanza è tanta ma non scalfisce affetto e stima. E avrei da dirlo anche ad altri, tanti altri. La mia dimora è piccola, modesta, ma sappiate che non avete nemmeno da bussare, essa riconosce da sé chi è bene accolto.
La seconda è In…Chiostri ma questa vale dal 3 al 5 di settembre.
La terza è una frase: “Se hai un insuccesso, qualche volta, fatti venire almeno il dubbio di aver sbagliato qualcosa.”
Buon giorno a tutti coloro che quando cadono, controllano rapidamente che non ci sia nulla di scassato, si rialzano, e, dopo una risata, si rimettono in cammino.
Pino De Luca
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