La parola di oggi è “unione” che rimbalza da tutti i giornali per glorificare l’operazione Costa Concordia e per appropriarsi (indebitamente) del successo di Vincenzo Nibali al Tour de France.
Il perno dell’unione della Costa Concordia si chiama Nick Sloane, sudafricano. Un team multinazionale con a capo un sudafricano ha realizzato un’opera mai fatta prima, anche perché di Schettino al mondo non è che ne girino in tanti.
Astana è la capitale del Kazakistan ed è la squadra nazionale di quello stato, un capitano italiano (Vincenzo Nibali) e un gregario italiano di gran lusso (Michele Scarponi) l’hanno condotta sul tetto del mondo a pedali. Una squadra unita, straniera, con un capitano italiano. Così, per notizia, tutta la squadra ha conquistato un monte premi di 539,630 euro. Chissà cosa pensa una squadra di calcio se tutta insieme prendesse quella cifra per conquistare la Champions …
Unione dunque non basta, occorre che vi siano anche obiettivi chiari e condivisi e responsabilità chiare e condivise. Unione e organizzazione nella quale ci sia chi prende i fiori e chi lava le scale, ma nella quale tutti abbiano consapevolezza del ruolo e rispetto dovuto.
Buon giorno a chi ha capito, da sempre, che, da solo ciascuno di noi non vale nulla.
P.S.
Se pensi di essere essenziale al mondo ricordati di non dormire mai altrimenti capirai presto che nessuno è indispensabile.
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