7 agosto 2014 – giovedi
La parola di oggi è: “Vergine”
Parola ampia, dai significati che vanno dal mistico all’erotico (in un senso orribile a mio modesto avviso). Dallo zodiaco a …. l’olio.
Vorrei saltare tutti i liveli e giungere all’olio di oliva per il quale esiste un concetto estremo: Extra-vergine.
Come classificheremmo Extra-vergine negli ambiti non oleari. Una Madonna Vergine è meno di una Extra-Vergine? Una pulzella extra-Vergine è stata più casta di una semplicemente vergine? Esiste una costellazione più vergine della costellazione della vergine?
Ebbene, l’olio di oliva (se è di oliva) è TUTTO Vergine. In base al contenuto acido e al processo di lavorazione si divide in quattro parti:
Olio di Sansa – Olio di Oliva – Olio Vergine di Oliva – Olio Extra-Vergine di Oliva.
Il consumo alimentare diretto (al netto delle truffe) lascerebbe i primi due all’industria conserviera e gli ultimi due all’uso immediato. Cuocere un extra-vergine è un crimine inutile, serbatelo per l’uso al tavolo. In cucina un buon olio vergine rende meglio e costa meno.
Lo so che a molti di queste elucubrazioni non importa una cippa, ma io devo salvare l’ulivo e l’ulivo si salva solo se consumiamo correttamente l’olio mentre, da qualche parte, si arrestano i truffatori e si cerca una soluzione ai parassiti.
Buon giorno a chi, quando non gira bene, aggiunge olio ( Donpasta Selecter)
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