La Puglia al Vinitaly non è purtroppo nuova a questo tipo di errori: nel 2017 per promuovere la regione c’era una foto dei vigneti di Santiago del Cile
Non è passato inosservato l’imperdonabile errore commesso da chi ha allestito lo stand della Regione Puglia al Vinitaly di Verona. Lo stand della Regione Puglia si presenta alla più importante fiera del vino mondiale, con una grande immagine panoramica con alla base al didascalia: Porto di Taranto ma in realtà è porto di Gallipoli. Lo ha fatto notare Renato Perrini, consigliere regionale di Direzione Italia: “Questa è l’ultima offesa al nostro territorio da parte di una Regione Puglia che non è solo disattenta alla comunicazione – commenta sulla sua pagina del social Facebook – ma si beffa di un territorio già fortemente provato da vicende industriali e nazionali che danneggiano la sua immagine. Non siamo su Scherzi a parte, siamo su Regione Puglia e per questo c’è da piangere, e non da ridere“.
Rincara la dose un altro consigliere regionale, Gianni Liviano: “Siamo di fronte – rincara la dose Liviano – ad un marchiano errore frutto, con molta probabilità, della superficialità con la quale è stata allestita la campagna promozionale della presenza della Puglia all’edizione 2019 del Vinitaly”.
Sul banco degli imputati il consigliere regionale tarantino mette Pugliapromozione, l’agenzia regionale che si occupa, per conto della Regione Puglia e dell’assessorato regionale all’Industria turistica e culturale, della campagna pubblicitaria con la quale invogliare i visitatori a visitare la nostra regione in modo da conoscere le bellezze architettoniche dei suoi centri più importanti oltre che le delizie enogastronomiche.
“Vedere il porto di Taranto scambiato per quello di Gallipoli è una cosa che non si può proprio sopportare tanto più che il danno di immagine non viene causato solo alla città di Taranto ma, anche, a quella di Gallipoli. Per questo motivo – prosegue Liviano – chiedo le immediate dimissioni o il licenziamento di chi, occupandosi della campagna pubblicitaria, è incorso in questo spiacevole errore. Taranto, per le note vicende ambientali che la stanno stritolando, fa fatica già da sè nel rilanciare la sua immagine di città museo a cielo aperto, ricca di numerose attrattive, penso al MarTa, al castello Aragonese, al circuito degli ipogei, al MuDi, al borgo umbertino che tante sorprese architettoniche sa disvelare ai visitatori, ai Riti della Settimana santa, che non ha proprio bisogno di essere scambiata per altre realtà pugliesi. Spero che all’errore venga posto subito rimedio cambiando il soggetto della fotografia e, questa volta, assicurandosi che si tratti davvero di Taranto.”
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