AVETRANA – Mentre il solito drappello di quaranta carabinieri e una decina di volontari della protezione civile prosegue le ricerche sul campo, quella di ieri è stata una giornata apparentemente ferma dal punto di vista delle indagini. Gli investigatori, comunque, chiusi nelle loro stanze, stanno rivedendo parola per parola le ultime testimonianze raccolte nei lunghi interrogatori della scorsa settimana terminati alle 2.30 di notte. Una pausa utile agli uomini del capitano Luigi Mazzotta della compagnia dei carabinieri di Manduria e del luogotenente, Fabrizio Viva della stazione di Avetrana, per raccogliere le idee in attesa che da Roma giungano i risultati dei rilievi tecnici che gli specialisti del Ris stanno completando sul cellulare di Sara trovato semi bruciato dallo zio Michele Misseri, papà di Sabrina, in un uliveto a sette chilometri dal paese. Saranno i risultati di quelle analisi, molto attesi dal pm Mariano Buccoliero, a dare conferma o meno ai sospetti che nutrono gli investigatori locali convinti che l’apparecchio non sia rimasto così a lungo nel terreno ma che qualcuno l’abbia posato in quel punto per depistare le indagini oppure per indirizzare i sospetti su altri.
Quella di ieri è stata anche la giornata delle dirette televisive. La tragedia di Avetrana, infatti, da ieri è stata sdoganata dal salotto televisivo più popolare d’Italia: quello di Porta a Porta. La puntata di ieri della seguitissima trasmissione di Bruno Vespa, infatti, è stata interamente dedicata alla scomparsa di Sara Scazzi e ai tanti misteri che la circondano.
Un altro personaggio nazionale che ieri ha fatto capolino nel piccolo centro sul versante orientale ionico è l’avvocato di Perugia, Nicodemo Gentile, consulente della famiglia Scazzi, che ha rilasciato dichiarazioni importanti. «Siamo sempre più convinti che sia nella cerchia delle conoscenze di Sara la chiave della vicenda», ha detto il legale durante un collegamento con la trasmissione Rai «Pomeriggio sul 2». Nel corso della stessa diretta, la madre di Sara, Concetta Serrano Spagnolo, ha detto di non aver mai saputo di un litigio tra Sara e la cugina Sabrina Misseri il giorno prima della scomparsa della figlia e di averlo appreso solo da tv e giornali. Il litigio, che avrebbe avuto quale oggetto un amico comune delle due ragazze, Ivano Russo, del quale si sarebbe invaghita anche Sara, si sarebbe comunque ricomposto nel giro di poche ore, tanto che le due cugine si erano date appuntamento per il pomeriggio del 26 agosto per recarsi al mare insieme all’amica Mariangela Spagnoletti. Ma quel giorno Sara, come si sa, dopo essere uscita da casa non è mai arrivata a quell’appuntamento. Da segnalare ancora la voce, poi smentita dall’interessato, secondo cui un testimone, ex compagno di scuola di Sara, avrebbe visto la ragazza salire sull’auto guidata da un uomo con gli occhiali da sole. Interpellato dai cronisti il giovane ha riferito contesti ben distanti dal periodo della scomparsa. Il papà della quindicenne, infine, Giacomo Scazzi, come anticipato l’altro ieri dal Corriere del Mezzogiorno, ha già raggiunto Milano dove ha un impiego come operaio edile in un’impresa del posto. «Sono costretto a lasciare Avetrana – aveva dichiarato l’uomo – altrimenti rischio di perdere il posto di lavoro». Il papà di Sara lavora da circa quindici anni al Nord ma non ha ancora un lavoro stabile.
Nazareno Dinoi
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