Un giovane figlio di un camorrista ha il coraggio di dissociarsi dal proprio padre e sfila mettendoci parole e faccia. Una faccia pulita con la voglia di cambiare e infrangere muri di vergogna e di illegalità. Una determinazione e un esempio che vale più di mille proclami e promesse di cambiamenti. Credo che sia stata la notizia che ha sollevato l’umore e reso giustizia a una grigia e fredda domenica di maggio. La speranza di un futuro diverso non può morire se anche uno solo di questi ragazzi prende consapevolezza e coraggio per cambiare direzione alle loro vite spesso involontariamente segnate!
La storia di Antonio: suo padre Rosario è un camorrista e lui, nel corso della manifestazione, ha preso un megafono per dire a chi si trova nella sua condizione di dissociarsi dalle condotte sbagliate dei genitori.
“Salve a tutti, io sono Antonio Piccirillo, figlio di Rosario Piccirillo, che purtroppo ha fatto delle scelte sbagliate nella vita. E’ un camorrista. Lo dicono i giudici, i giornali, le istituzioni. Io voglio lanciare un messaggio a noi figli di queste persone: amate sempre i vostri, ma dissociatevi assolutamente dal loro stile di vita. Sono stili di vita che non pagano. Ci avete pregiudicato per tutta la vita e se noi figli non faremo passi in avanti in positivo, rimarremo fossilizzati in questa cultura che non paga, priva di etica, di valori, di tutto. La camorra ha sempre fatto schifo, oggi come 50 anni fa, è sempre stata ignobile. I camorristi non rispettano nessuno“.
Anna Marsella
Per scriverci e segnalarci un evento contattaci!