giovedì 21 Novembre, 2024 - 12:40:13

La tragedia di Vermicino, dopo 40 anni il ricordo di Alfredino Rampi

Era un mercoledì , era il 10 giugno del 1981, erano le 7  di sera,  un bambino di 6 anni giocava in una casa di campagna nei pressi della borgata romana “la Borghesiana” . Era  il piccolo Alfredo Rampi, figlio di Ferdinando Rampi 41enne, romano, di professione impiegato. Il piccolo Alfredino, mentre giocava in un terreno vicino a Vermicino nei pressi di Frascati, cadde in un pozzo artesiano profondo oltre 60 metri. Io avevo 22 anni, ricordo ancora il dolore e le lacrime di mia madre incollata davanti a quella Tv di Stato ad ascoltare i drammatici momenti raccontati dal quel giovane giornalista della RAI  Piero Badaloni. Quella diretta RAI, seguita oltre  da 12 milioni di telespettatori, che  portò, nelle case degli italiani, speranza,  dolore,  lacrime e  morte.
Il piccolino cadde, in quel maledetto pozzo, scivolando a trentasei metri sotto terra. Era lì, al buio, sotto il  fango. La prima preoccupazione di tutti i soccorritori fu quella di   parlargli, avere informazioni sulla sua salute e fargli sapere che lassù tutti si stavano dando da fare per tirarlo fuori  dal quel brutto buco. Ricordo ancora le parole di quel vigile del fuoco incaricato a parlare con Alfredino, tentava di  tenerlo sveglio, gli promise un giro sull’autobotte dei pompieri  e gli disse che a stavano arrivando Mazinga Z e Jeeg  il robot d’acciaio a salvarlo. Ricordo,  Angelo Licheri, fattorino di una tipografia, ribattezzato l’Uomo Ragno ,  si calò a testa in giù nel pozzo in  una circonferenza di soli 25 cm dov’era Alfredino.  Arrivò a toccarlo a pulirlo e tentò di portarlo fuori dal “buio”, era arrivato  Manzinga Z ma, anche gli eroi in alcuni casi, non possono far nulla contro la fatalità, Alfredino scivolò ancora più giù fino ai 61 metri sotto terra. Ormai le speranze incominciarono a perdersi, il bambino era coperto di fango e respirava faticosamente.
Il sabato mattina 13 giugno, dal microfono calato nel pozzo, non si sentiva più alcun rumore. Il dr Fava, medico, ufficializzò la notizia che tutti ormai tragicamente avevano intuito e confermò che il bambino, Alfredino, non dava più segno di vita .
Il corpo inanimato di Alfredino fu portato alla luce circa un mese dopo, ma nelle orecchie di tanti italiani risuonava ancora “mamma”  la vocina di Alfredino.
 Il funerale di Alfredo Rampi fu celebrato  il 17 luglio del 1981 a Roma  nella Basilica di San Lorenzo Fuori Le Mura.
Dopo 40 anni chi era davanti a quel televisore, come me, chi era lì, e soprattutto la sua mamma la sua famiglia non dimenticherà mai quelle drammatiche e dolorose  72 ore di diretta televisiva.

Ciao, piccolo Alfredino, l’Italia è famosa per dimenticare, l’Italia  del calcio è  passata sopra a tutto. L’altra Italia, non si è scordata di te, della tua vocina. Purtroppo Mazinga Z non è riuscito a salvarti, in quel pozzo neppure i ‘’supereroi” hanno vinto ma, tu  hai lasciato un ricordo indelebile nella vita  di tanti italiani.

Fernando Filomena

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Fernando Filomena
Direttore della testata on-line La Voce di Maruggio web development e giornalista pubblicista iscritto all’Ordine dei giornalisti e pubblicisti dell’ Emilia Romagna. Iscritto all'Associaziaone Stampa Reggiana“G. Bedeschi”. La sua occupazione principale è quella di responsabile di procedure informatiche nel settore giurilavoristico. Ha creato SosPaghe.it, sito privato di informazione sulle novità in materia di lavoro molto apprezzato a livello nazionale dagli addetti ai lavori. Attualmente vive e lavora a Reggio Emilia ma conserva un forte legame con la sua Terra dove torna ogni volta che gli impegni di lavoro glielo consentono, questa testata giornalistica ne è la prova. E’ stato per lunghi anni webmaster della testata on-line La Voce di Manduria fondata insieme a Nazareno Dinoi direttore e giornalista pubblicista dove ancora oggi conserva un grade legame di amicizia.

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