Manduria si trova nel Salento settentrionale e il suo nome rimanda a uno dei vini più famosi della Puglia, il Primitivo di Manduria, appunto. Ma non è solo una terra di grandi vini. Qui si coltivano anche ottimi ortaggi e tra questi, un pomodoro piccolo, ovale, che ha buccia liscia e sottile, colore rosso vivo e, spesso, una piccola punta alla base.
La semina del pomodorino di Manduria inizia a fine febbraio, se i terreni sono in prossimità della fascia costiera, mentre nell’entroterra si sposta a marzo, nel periodo della tradizionale fiera Pessima, che si svolge da due secoli la seconda settimana del mese (l’origine del nome curioso di questo evento non è certa, secondo alcune fonti sarebbe legato alle condizioni metereologiche spesso inclementi di quest’epoca). La coltivazione è manuale, non prevede irrigazione ed esclude trattamenti chimici (secondo le regole dell’agricoltura biologica). La raccolta inizia nel periodo di Sant’Antonio (13 giugno) e dura fino alla fine di luglio. Con i frutti più maturi si prepara la passata. Alcune famiglie – nel mese di agosto – lasciano appassire i pomodori su graticci di canne. Dai pomodori del primo palco – ossia i frutti migliori, che si trovano alla base della pianta – si recuperano i semi per la stagione successiva.
Tradizionalmente il pomodorino di Manduria si mangia fresco insieme al carosello, un cetriolo tipico della zona o nella “jatedda”, un’insalata estiva a base di pomodorini freschi, aglio, olio, sale, capperi e origano con cui si condiscono le friselle (pane biscottato).
Per scriverci e segnalarci un evento contattaci!