Non si può non restare catturati dal “femineo ” di Pierfranco Bruni in “Il sortilegio della speranza” edito da Tabula Fati.
Dal suo ” Sortilegio della speranza”, emergono figure femminili di straordinaria potenza e capacità di fascinazione.
L’autore le ripercorre ritornando nei propri miti all’ immagine della madre, la madre che cura. Non solo. Si assiste ad una sorte di trasfigurazione dal piano individuale a quello cosmico: da madre, la figura femminile diventa archetipo della Grande Madre, a cui affidare la rinascita e il rinnovamento esistenziale.
La riflessione ontologica sul tempo, nel dialogo tra personaggi, si tramuta in parola poetica errante, oltre ogni coordinata spazio_temporale, oltre ogni razionale contraddizione, recuperando il senso al di là di ogni senso.
Il sortilegio è incantamento femineo, l’ oggetto da interpretare è la speranza, dono prometeico ancestrale, irrinunciabile e mai consolatorio. La parola di Bruni è qui cristallo evocatore di cristalli”
Marianna Montagnolo
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