lunedì 23 Dicembre, 2024 - 16:45:28

Le Frecce Tricolori nel cielo di Taranto​ il 29 giugno prossimo

Ai nastri di partenza la stagione acrobatica 2018 delle Frecce Tricolori, che vedrà i dieci MB-339 della Pattuglia Acrobatica Nazionale impegnati in numerosi appuntamenti dal nord al sud d’Italia e all’estero nel segno della promozione del Sistema Paese e del Made in Italy.

L’Aeronautica Militare ha presentato ufficialmente il calendario delle esibizioni 2018 delle Frecce Tricolori, ecco tutte le date.

Il 29 giugno prossimo è prevista a nei cieli di Taranto, il sorvolo  della Pattuglia acrobatica dell’Aeronautica Militare, in occasione del giuramento degli allievi della Scuola Volontari Truppa S.V.T.A.M.

​Tutto cominciò a Campoformido:
Quello che comunemente è consideato l’atto di nascita dell’acrobazia aerea in italia, è l’assunzione del comando del 1°Stormo Caccia da parte del ten.col.Rino Corso Fougier.

La data è il 1°settembre 1928, il luogo l’aeroporto di Campoformido, nel cuore del Friuli Venezia Giulia. Fougier è portatore di un’idea innovativa, che l’acrobazia debba costituire parte indispensabile dell’addestramento del pilota militare.

Secondo Fougier, infatti, per conseguire la massima efficacia nell’impiego bellico dell’aeroplano, un pilota militare deve acquisire padronanza, sensibilità e coordinazione in qualsiasi assetto di volo.
Esattamente ciò che permette il volo acrobatico.

Ma la neonata Regia Aeronautica fatica ad accettare queste nuove idee che, invece, trovano terreno fertile a Campoformido. Memorabile la dimostrazione fornita nella primavera 1928 da tre piloti del 1°Stormo, che lanciano i loro biplani CR.1 in audaci looping in formazione sul campo.

Per superare la diffidenza di chi vede nei “ragazzi” di Campoformido dei “saltimbanchi del cielo”, Fougier ha bisogno però, del sostegno della Forza Armata. L’occasione arriva nel luglio 1929.

Per accogliere i due aviatori statunitensi protagonisti del primo collegamento aereo tra Nord America e Roma, Italo Balbo pensa, infatti, a un’esibizione del 1°Stormo che i “ragazzi di Campoformido” mettono a punto in appena ventiquattr’ore, dovendo utilizzare il nuovo caccia CR.20 con il quale non hanno mai volato prima! E’ un trionfo e, in breve, a Campoformido nasce una scuola di acrobazia destinata a riscuotere consensi in Italia e all’Estero.

Con il CR.20 si passa dalla coppia alla sezione di tre aeroplani ma la mancanza di radio complica e cose.

Ai “ragazzi di Campoformido” è affidato il gran finale della 1ª Giornata dell’Ala dell’8 giugno 1930. 15 CR.20 suddivisi in tre formazioni evoluiscono sull’aeroporto del Littorio in uno straordinario carosello.

Per la prima volta viene eseguita una figura destinata a entrare nel mito dell’acrobazia collettiva italiana. E’ la “bomba”. Cinque biplani, in formazione a cuneo, si gettano in picchiata sui bersagli. l capoformazione cabra ed esegue un looping completo, mentre i gregari si sfilano, rovesciandosi, per gettarsi nuovamente in picchiata. Le loro traiettorie si incrociano, così, con quelle degli altri velivoli della formazione. La manovra è ripetuta per tre volte, con un effetto altamente spettacolare.

Con il CR.20 asso anche il neo costituito 4°stormo Caccia inizia a dedicarsi ad addestramento acrobatico un’attività alla quale da forte impulso il colonnello Amedeo di Savoia Duca d’Aosta indimenticabile figura di aviatori ed i comandanti del 4°Stormo Caccia del 1° e del 4° Stormo presentano formazioni pesanti e serrati programmi di alta acrobazia in un crescendo di spettacolarità e difficoltà.

I due Stormi utilizzano anche i biplani acrobatici Ba.19 come quelli brevemente impiegati dal nucleo di alta acrobazia di Bresso con questi velivoli i piloti italiani si esibiscono anche in Tunisia a Berlino e a Dubendorf dove debuttano con il “volo folle”, la “gran ruota” e naturalmente, “la bomba”.

Dopo un anno sabbatico complice, l’atmosfera “di guerra” e il clima di austerity, la pattuglia del quarto stormo su CR32 debutta il 28 marzo 1936 alla 4ª giornata dell’Ala. Senza la parata aerea la formazione focalizza l’attenzione con esibizioni di 35 minuti che, senza rinunciare alla “massa in aria”, non ha tempi morti.

Ad evoluire non ci sono più aeroplani all’interno della stessa formazione, ma due sezioni di cinque biplani che interagiscono tra loro.

Una successiva esibizione in Ungheria convince il Governo magiaro ad acquisire il CR.32. Nell’estate 1937 i piloti del 4° (a cui sono arrivati a dar manforte quelli del 6° Stormo) tornano in Ungheria e quindi affrontano i campionati mondiali di acrobazia collettiva a Zurigo.
Le neonate formazioni del 3° e del 53° Stormo, invece, dopo 25 giorni di traversata, sbarcano in Sud America.
Dopo il Perù si va in Cile e quindi in Argentina. Ovunque, per i CR.32 entusiasmo e folle oceaniche.

Un pattuglione di 28 CR.32 saluta Hitler a Furbara 8 maggio 1938, eseguendo perfettamente anche un looping informazione di 21+7. Quindi una missione Jugoslavia attende il 1° e il 4°Stormo, mentre vede la luce la pattuglia “Gamba di ferro”. Quest’ultima pattuglia è l’ultima formazione della Regia Aeronautica ad esibirsi fuori dall’Italia, in Germania, nel giugno 1939 il conflitto incombe e la “Blitzkrieg” sta per rompere gli anni belli dell’acrobazia collettiva, quelli di Fougier e di Campoformido, della sana rivalità tra reparti da caccia e delle acclamate tournée all’estero.

 

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