Nelle campagne circostanti del comune di Avetrana tra distese di uliveti si possono scorgere isolate tra la natura, le antiche dimore rurali: le masserie.
Per secoli esse hanno costituito il fulcro dell’economia agro-ovicolo del paese.
Sino ai primi del ‘900 Avetrana contava 22 masserie attive ed operanti, numero che negli anni ‘50 del secolo scorso si ridurrà a meno della metà.
Il colore bianco della calce dorata dal sole, le imponenti dimensioni che sovrastano le campagne le caratterizzano e immergono i turisti che vengono ospitati in un salento d’altri tempi.
Sono costituite da un grande porticato che accede al cortile che un tempo ospitava la vita rurale, con i cavalli e le stalle, le greggi e i frantoi che producevano ed in alcuni casi producono ancora “l’oro giallo” da un colore e un sapore unico: l’olio avetranese.
Un prodotto, che caratterizza l’economia di questa terra e mentre lo si gusta, si ritrova il sapore della vita di un tempo.
Passeggiando tra le stanze di queste dimore di un tempo, si ammira il pavimento costituito dalle antiche “chianche” che ripercorre i passi dei secoli trascorsi tra l’alternarsi scandito dalle stagioni e le meravigliose volte a stella che racchiudono ogni stanza gelosamente dall’alto.
Nel cortile, una stretta scalinata volge su un terrazzo in cui le bianche lenzuola sventolavano al vento di scirocco profumato di mare, in un cielo azzurro in cui ancora oggi le rondini si rincorrono perdendosi a vista d’occhio tra gli uliveti e i vigneti.
Nei nostri giorni, alcune masserie sono state recuperate ed hanno assunto importanza nel settore economico perché riproposte e riutilizzate come ristoranti, suggestivi alberghi e incantevoli aziende agrituristiche.
In “quest’angolo” del salento tra antiche dimore imbiancate a calce viva i turisti trovano il loro “buen retiro” tra relax e natura, passato e presente, all’ombra di ulivi secolari baciati dal sole.
Salvatore Cosma