Dopo la sconfitta dell’amministrazione comunale di Maruggio, obbligata dai giudici del Tar a rispettare la parità dei sessi in giunta, il dibattito maruggese sulle quote rosa si sposta dai tribunali alla piazza. E fa parlare e, in alcuni casi, sparlare, i blog dove esponenti di minoranza e di maggioranza se ne dicono di tutti i colori sul web. A scatenare la bagarre mediatica (che potrebbe essere preludio di contenziosi molto più seri), è stato il blitz organizzato ieri da un gruppo di consiglieri comunali del Pdl che, capeggiati dal sindaco Alberto Chimienti, ha fatto un’intrusione inaspettata alla festa organizzata in piazza dal partito dei Democratici di sinistra nell’ambito delle iniziative per le primarie che si stanno svolgendo in tutta Italia. Approfittando del tema della serata che era, appunto, “Le pari opportunità”, la consigliera di maggioranza, Mariangela Chiego, invitata al dibattito con altre tre donne (un’esponente di minoranza, una della consulta femminile e la quarta in rappresentanza della consigliera regionale di parità), ha lamentato pubblicamente l’intrusione del consigliere comunale del Pd, nonché padrone di casa ed organizzatore dell’evento, Angelo Prontera. Secondo la consigliera Chiego l’iniziativa pubblica non stava rispettando la par condicio così ha invitato sul palco il sindaco Chimienti che era pronto tra il pubblico.
Il sindaco s’incerotta la bocca
Il dirigente del Pd ha detto che non era previsto nessun intervento di esponenti politici e che la sua presenza sul palco, benché maschio, era giustificata dal fatto che doveva moderare in dibattito organizzato dal suo partito e non da altri. A quel punto i consiglieri del centrodestra hanno inscenato una protesta molto accesa sotto il palco. Il sindaco Chimienti ha preso un rotolo di cerotto da imballaggio che aveva in tasca (e che evidentemente si era portato dietro sapendo l’uso che ne avrebbe fatto) e si è incerottata la bocca. Le urla e gli schiamazzi del gruppo del sindaco (che in alcuni momenti ha sfiorato la rissa), ha raggiunto lo scopo di creare scompiglio alla festa dell’Unità.
La “guerra” su facebook
La lite verbale è poi proseguita sul web. La bacheca di facebook di Prontera si è trasformata in un ring tra lui (che raccontava l’accaduto della sera) e il consigliere di maggioranza Alfredo Longo che ha ribattuto punto per punto alle argomentazioni del pidiellino. Il dibattito on line è stato seguito da altri interventi di amici di facebook (una trentina circa sino a poco fa).
«Stasera il sindaco Chimienti e i giovani della sua maggioranza hanno dimostrato tutto il loro delirio di onnipotenza», scrive Prontera. «Non si è mai visto da nessuna parte, tanto più in un momento politico ben definito quale quello delle feste dell’Unità – ha detto Prontera per raccontare l’accaduto – che il sindaco di uno schieramento opposto tenti di dettare (già dal giorno precedente la festa) la scaletta degli interventi e degli ospiti. Non si è mai visto da nessuna parte che un’ospite invitata a una festa a sua volta inviti altri ospiti. Siamo veramente all’assurdo – prosegue il consigliere di minoranza -, non si è mai visto da nessuna parte che esponenti del centrodestra dicano a esponenti, dirigenti, segretari e militanti del centrosinistra chi deve essere invitato al dibattito della festa democratica dell’unità. Una simile caduta di stile non l’aveva avuta nessun sindaco di Maruggio, nemmeno ai tempi delle celebri e storiche feste dell’Unità maruggesi. Capiamo che la maggioranza si trovi in grandi difficoltà, prima la perdita di due consiglieri, poi il ritiro della querela dopo la raccolta di 600 firme, infine la tegola del TAR… Ma chi è causa del suo male pianga se stesso».Rispondendo alla sceneggiata del sindaco che si benda la bocca quale segno di censura nei suoi confronti, il segretario Pd così replica sul web. «Sono sicuro che il sindaco domani farà un altro scivolone pubblicando la foto che la sua “truppa” gli ha scattato con il nastro adesivo sulle labbra… MA MI FACCIA IL PIACERE SINDACO, proprio da Ella che non fa parlare i maruggesi da ben 6 anni con quella ordinanza sindacale e con quel regolamento che vietano ancora i comizi in piazza del Popolo».
Pronta la replica del consigliere Longo che sulla stessa bacheca di facebook gliele manda così a dire all’amico di opposizione.
«ll sindaco aveva il DIRITTO di parlare (più di chiunque altro) – scrive Longo – dato che era il protagonista cardine della vicenda. E’ il sindaco che nomina la giunta ed è lui che ha il compito di occuparsi delle pari opportunità fra gli assessori! Quella che avete teso a Mariangela ha un nome ben preciso.. e si chiama TRAPPOLA ma, fortunatamente, non c’è cascata!!!». Facendo poi apprezzamenti forse eccessivi sulle donne presenti sul palco, il consigliere Longo così prosegue. «I relatori di ieri non erano all’altezza del dibattito! Oltre a te e Gianni (sui quali stendo un velo pietoso) c’erano: Maria Solazzo che non rappresenta nessuno.. un’altra che non ha detto ne A ne BHA e una Consigliera Regionale di Pari Opportunità che rappresenta l’IPOCRISIA in persona… il suo fidanzato infatti fa l’assessore a Sava.. quel paese dove in GIUNTA C’ERA UNA SOLA DONNA CHE UN MESE FA E’ STATA SOSTITUITA DA UN UOMO A CAUSA DI ACCORDI POLITICI TRA PARTITI (quindi adesso niente donne in giunta)!!!». Rincarando i toni poco eleganti sulle donne coinvolte loro malgrado alla bagarre, l’esponenti di centrodestra aggiunge: «Questa signorina viene a parlare a Maruggio di pari opportunità quando in altri 9 comuni della provincia non sanno neanche cosa sono???? A Torricella sono 4 anni che non hanno DONNE in giunta.. in più ci sono ASSESSORI ESTERNI e manca pure il vicesindaco (quindi c’è posto per un’assessora)! Queste IPOCRITE del Consiglio REGIONALE delle Pari opportunità come mai, per anni, non hanno alzato un dito su SAVA o TORRICELLA? Forse perchè sono amministrazioni di centro sinistra? Forse perchè sono anch’esse uno strumento politico?».
La discussione è ancora aperta e si accende sempre più.
Gli inutili propositi di Anna Molendini
Tutto il contrario, insomma, di quanto aveva auspicato la consigliere indipendente, Anna Molendini, protagonista per ora vittoriosa della rivendicazione delle quote rosa in giunta.
«Non ho vinto io, ma le donne di Maruggio impegnate per far crescere nella serenità e nella libertà il nostro meraviglioso paese», aveva auspicato Molendini in una lettera aperta pubblicata sul sito della Consulta. «Adesso, spero – si legge – che ritorni la serenità tra noi, tra le istituzioni. Anche tra me e il sindaco, da cui mi attendo giuste soluzioni, evitando di rincorrerci lungo i corridoi delle aule giudiziarie a spese dei nostri concittadini. Io e le non poche donne che mi sono vicine, al di sopra dei partiti e delle diversità, che condividono le idee proprie delle pari opportunità, continueremo a camminare verso questa direzione».
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