Si chiamano Tagghiàte, antiche cave di tufo situate alle porte di San Giorgio Jonico, in provincia di Taranto. E adesso, attraverso il progetto «IncontrArti alle Tagghiàte» finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e attuato dal circolo ippico Terra Jonica (soggetto capofila) e dalle associazioni culturali Menti Urbane e Panta Rei Puglia per la salvaguardia ambientale e culturale, stanno per diventare un nuovo, grande spazio pubblico all’aperto per spettacoli e attività creative: spazio dalla forte componente identitaria che, una volta recuperato e messo in sicurezza, verrà inaugurato la prossima estate con una due giorni interamente consacrata all’arte circense, con compagnie di «nouveau cirque» provenienti da tutto il mondo.
Intanto, proprio correlate a queste due giornate, sono già operative alcune attività del progetto, selezionato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale perché perfettamente rispondente alle esigenze dell’avviso ministeriale, finalizzato a favorire la valorizzazione dei beni demaniali di proprietà di una Pubblica amministrazione per l’accessibilità e la fruizione da parte della collettività.
È, infatti, in corso, e durerà sino a giugno, un laboratorio tenuto da Circolaboratorio Nomade al quale stanno partecipando trenta studenti dell’Istituto comprensivo Pascoli di San Giorgio Jonico, i quali, l’1 luglio porteranno in scena uno spettacolo di circo contemporaneo sul tema delle Tagghiàte dopo aver seguito quattro moduli incentrati su «Acrobatica ed equilibrismo», «Giocoleria», «Acrobatica aerea» e «Teatro fisico».
Sarà un modo per confrontarsi ed entrare in contatto diretto con il mondo del circo contemporaneo all’interno della logica di sistema del progetto, suddiviso in cinque macrofasi, a loro volta articolate in una serie di azioni rispondenti all’obiettivo generale, costituito, da un lato, dalla valorizzazione del sito attraverso la salvaguardia e la tutela delle risorse naturali, con l’implementazione di una serie di attività destinate a favorire il recupero, la messa in sicurezza e la fruizione di una parte dell’area con una gamma di servizi, dall’altro dalla creazione di un contenitore all’aperto per tutti gli eventi di carattere sociale, ricreativo, spettacolare e culturale che, anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni locali, sia finalizzato ad aumentare l’attrattività del territorio con nuove prospettive di sviluppo in un una realtà nella quale è fortissima la richiesta di miglioramento della qualità della vita.
L’età dei soci dei gruppi iscritti all’albo comunale delle associazioni e delle organizzazioni di volontariato, diretti beneficiari delle azioni progettuali, è stata circoscritta a una fascia compresa tra i 13 e i 35 anni, non solo per poter individuare con precisione un determinato target, ma anche perché proprio i giovani di questa «forchetta» sono risultati – nello svolgimento della loro attività associazionistica – quelli maggiormente alle prese con problematiche legate soprattutto alla mancanza di spazi pubblici in cui poter svolgere le proprio iniziative.
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