domenica 22 Dicembre, 2024 - 4:04:21

Le Zeppole di San Giuseppe – La Ricetta di Anna

Le Zeppole sono dei dolci tipici della Festa di San Giuseppe che cade il 19 Marzo, quando inizia la Primavera, molto diffusi nell’Italia centro-meridionale. Sono fatti più o meno della stessa pasta dei bignè ma hanno la forma di una ciambella, con all’interno crema pasticcera e amarene sciroppate nella versione DOC o, se si preferisce, con crema al cioccolato, e possono essere fritte o al forno.

RICETTA
Difficoltà: A L T A! Bisogna avere un minimo di confidenza con gli impasti sul fuoco e avere forti braccia da rubare all’agricoltura. Only the brave!
Durata:
almeno un paio d’ore, tra impasto, forno e crema pasticcera. Si fa prima ad andare dal nostro caro pasticcere di fiducia che siamo sicuri che non sbaglia mai!

INGREDIENTI
Acqua 250 ml
Uova 5
Farina tipo 00 180 gr
Burro 150 gr
Sale un pizzico
Saccapoche con beccuccio largo
Carta da forno
Olio per friggere
Pazienza tanta, Nervi ben saldi

Per la Crema Pasticcera: Latte Intero 1 L, Rossi d’Uovo 6, Zucchero 10/11 cucchiai non troppo colmi, Farina 3 cucchiai

Prendiamo una pentola alta e versiamoci dentro acqua e burro e mettiamola sul gas, mescolando per bene finchè si scioglie il tutto ed inizia a bollire, vedrete che si formeranno proprio delle bolle di eruzione tipo quelle del Vesuvio. Lasciamo bollire per un po’, blom blom blom, e poi, qui viene il bello, aggiungiamoci la farina tutta in una volta e giriamo, giriamo, giriamo fino a che si crea una pappa. Ci vuole molta forza di braccia. Ricordiamoci che tutto ciò avviene mentre la pentola è sul fuoco. Ok. A questo punto aggiungiamo un pizzico di sale. Poi, a mano a mano, si aggiunge il primo uovo, solo il tuorlo, e si lavora, poi il secondo e si lavora, poi il terzo e così via finchè non li abbiamo incorporati tutti. Se potete fatevi aiutare da qualcuno, che uno mantiene la pentola e l’altro lavora, che è meglio! Quando l’impasto è bello e pronto e lavorato, che più si lavora e più gonfieranno le nostre zeppole, lo togliamo dal fuoco e lo inseriamo in una saccapoche con beccuccio largo e facciamo delle girelle su una teglia rivestita di carta da forno. Poi decidiamo se volgiamo farle al forno o fritte e, in questo caso, si ritagliano tanti quadrati ci carta con sopra le ciambelline che poi verranno gettate nell’olio bollente con tutta la carta, credo. Oppure si inforna a 180 gradi per mezz’oretta circa, basta spiarle, quando saranno belle gonfie e dorate, saranno pronte. Se vi avanza un po’ di pasta potete fare dei bignè.

Per la Crema Pasticcera: Sempre in una padella alta, già messa sul fornello, mettere prima uova e zucchero e mescolare, poi aggiungere latte e continuare a girare cercando di seguire sempre lo stesso verso, che sennò dice che si formano i grumi. Poi aggiungere farina e continuare a girare, e una scorza di limone pelato a vivo o vaniglia, e giriamo finche il tutto non si solidifica. Assaggiare, togliere i pezzi di limone, metterli in un piattino e gustarseli già in anticipo, che ce li siamo meritati. Sfornare le nostre zeppole e guarnire sia l’interno, tagliandole a metà, che l’esterno con crema pasticcera e una pioggia di amarene sciroppate che sono buone da leccarsi i baffi. Se siete sopravvissuti, bravi! Davvero. Avete tutta la mia stima. Grazie Mamma !

Curiosity killed the cat
La prima citazione delle Zeppole in un trattato storico risale al 1837, ne La Cucina Teorico Pratica del gastronomo napoletano Ippolito Cavalcanti, duca di Buonvicino. Per il resto ci sono molte leggende metropolitane sulle loro origini storiche, per esempio si dice che Giuseppe durante la fuga in Egitto si ritrovò a vendere frittelle per portare il pane a casa. Mentre c’è chi associa le zeppole alle frittelle di frumento fritte nello strutto bollente, che si facevano già dal 500 a.C. il 17 Marzo in onore delle Liberalia , feste dedicate a Bacco, immancabile, in cui si festeggiava la fine dell’inverno con i famosi “riti di purificazione agraria”, nei quali, in molti paesi del meridione, vengono accesi grandi falò e preparate grosse quantità di frittelle.

Jenne Marasco

 

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Notizie su Jenne Marasco

Jenne Marasco
Jenne Marasco nata a Sava dove tutt’ora risiede. Laureata in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università di Lecce, Indirizzo Storico Artistico. Ha conseguito la maturità scientifica al Liceo De Sancits Galilei di Manduria. Ha lavorato in ambito culturale per Eventi e Festival di Cinema occupandosi di Comunicazione, Ufficio Stampa, Organizzazione, Recensioni di Cinema e di Storia del Territorio. Ha collaborato alla realizzazione di documentari su personaggi di rilievo come il poeti e artisti salentini, e su tematiche storiche dedicate alla memoria. Ha collaborato come assistente alla regia al documentario “Viviamo in un incantesimo” (omaggio a Vittorio Bodini 2014). Ama molto leggere ha la grande passione della scrittura.

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