Lecce – L’attività ha tratto origine da un autonomo approfondimento info-investigativo condotto dai militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Casarano nei confronti di alcune aziende ubicate nel Comune di Ugento (LE), le quali, da una preliminare analisi effettuata mediante la consultazione delle banche dati in uso al Corpo, risultavano presentare, sistematicamente dall’annualità 2010 in poi, un numero di lavoratori assunti troppo elevato rispetto al volume d’affari dichiarato ed alla tipologia di attività esercitata.
Lo sviluppo delle indagini faceva emergere, in particolare, che n.7 società, negli anni di interesse investigativo, non avevano espletato alcuna attività lavorativa.
I preliminari esiti investigativi inducevano la Procura della Repubblica di Lecce a delegare specifiche attività di approfondimento finalizzate a delineare la reale portata degli elementi investigativi emersi.
Lo sviluppo delle investigazioni permetteva di accertare un’ingente truffa ideata da un noto commercialista di Ugento (LE), finalizzata all’ottenimento di indebite indennità di disoccupazione.
Tale professionista, individuato quale ideatore del sistema fraudolento, corrispondeva i compensi ai propri dipendenti mediante le indennità di sostegno rivenienti da fittizie assunzioni presso ignare aziende di cui ne deteneva la contabilità.
Veniva riscontrato che il commercialista, con la complicità dei lavoratori, procedeva autonomamente a formalizzare le false assunzioni, mediante comunicazioni postume inviate all’INPS, al fine di consentire a questi ultimi l’indebita percezione delle indennità di disoccupazione erogate dall’Ente previdenziale. Tali indennità venivano, poi, suddivise tra i lavoratori ed il professionista.
A nulla sono valsi i tentativi di quest’ultimo finalizzati all’inquinamento delle prove già in possesso degli investigatori della Guardia di Finanza, consistiti nei suggerimenti che lo stesso dispensava ai lavoratori in occasione dell’escussione in atti. Tali false informazioni cadevano nel vuoto allorquando i soggetti escussi, una volta compresa la gravità della situazione nella sua interezza, dichiaravano agli inquirenti l’esatto accadimento dei fatti, indicando nella figura del professionista l’unico e solo ideatore della truffa.
L’operazione, nella sua completezza, ha consentito di accertare 70 fittizie assunzioni che hanno consentito ai sodali della truffa l’indebita percezione di indennità di disoccupazione per oltre mezzo milione di euro.
Il commercialista, unitamente ai 70 lavoratori che hanno concorso indispensabilmente nella configurazione del reato, sono stati segnalati alla requirente Autorità Giudiziaria per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato e, segnatamente, dell’INPS.
Inoltre, la posizione dei 71 indagati è stata segnalata alla Procura Regionale della Corte dei Conti per l’accertamento delle relative responsabilità amministrative ed il ripianamento del conseguente danno erariale.
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