Confermate le quattro vele per l’Alto Salento Ionico Maruggio, Nardò, Gallipoli, Manduria e Porto Cesareo“
Si avvicina l’estate ed è tempo di scegliere la meta dove trascorrere le vacanze all’insegna della responsabilità e della qualità ambientale. Un consiglio arriva dal “Il mare più bello 2018,” la guida annuale di Legambiente e Touring Club Italiano che offre ai suoi lettori una nuova bussola, quella dei comprensori turistici, per orientarsi tra le tante località marine e lacustri della Penisola.
Sono 17 i comprensori marini che hanno ottenuto il riconoscimento delle cinque vele e 6 quelli lacustri. In totale, i comprensori turistici marini raccolti nel volume sono 96 e 40 quelli lacustri. Individuati sulla base dei dati raccolti da Legambiente sulle caratteristiche delle qualità ambientali e di quelle dei servizi ricettivi: uso del suolo, degrado del paesaggio e biodiversità, attività turistiche; stato delle aree costiere; mobilità; energia; acqua e depurazione; rifiuti; iniziative per la sostenibilità; sicurezza alimentare e produzioni tipiche; mare, spiagge ed entroterra, struttura sociale e sanitaria. Sono territori vasti che possono contenere anche più comuni, una scelta dettata dal fatto che chi va in vacanza non si ferma al confine amministrativo, ma visita spesso un territorio più ampio optando per modalità di turismo itinerante.
La Puglia anche quest’anno sale sul podio confermandosi terza dopo Sardegna e Sicilia. In Puglia, la classifica è guidata dal comune di Polignano a Mare seguito da Ostuni, Monopoli, Fasano e Carovigno nelle provincie di Bari e Brindisi).
Ad Antonio Fentini, sindaco delle isole Tremiti, questa mattina è stato consegnato il premio Io sono amico del mare, assegnato da Legambiente a coloro che nel corso dell’ultimo anno si sono distinti per iniziative a tutela del mare. Il Comune è stato premiato per la messa al bando, a partire dal 1 maggio scorso, delle stoviglie in plastica monouso in tutto l’Arcipelago.
“Per il secondo anno abbiamo confermato la divisione del territorio costiero in comprensori turistici – dichiara il presidente di Legambiente Stefano Ciafani -. Abbiamo preferito cioè valutare territori un po’ più ampi del singolo comune costiero, nella convinzione che il turista ormai si muova su un areale che non rispetta confini amministrativi. Inoltre, ci preme raccontare come le reti territoriali e le comunità riescano a valorizzare le località e il loro patrimonio naturale. I turismi che coltivano uno stretto legame con il territorio stanno infatti diventando veri e propri apripista dell’intero sistema turistico, il modo migliore per raccontare le eccellenze è lanciare la sfida di distretti turistici che guardino alla sostenibilità come ingrediente principale. Intanto, le località a cinque vele non sono solo le più belle del nostro Paese, ma anche quelle più capaci a rispondere alle sfide del cambiamento del turismo prossimo venturo, più in grado di rinnovarsi e rilanciare la loro proposta di vacanza”.
“La scelta di promuovere territori più che singoli comuni è una scelta che abbiamo sposato con convinzione perché i territori rappresentano il contesto integratore della evoluzione dell’offerta turistica e valorizzano l’identità plurale del paese – afferma Giulio Lattanzi, Direttore Generale del Touring Club Italiano. La selezione rigorosa proposta dalla guida rappresenta bene la nostra missione di valorizzazione del paesaggio, del patrimonio artistico culturale e delle economie produttive dei territori. La collaborazione tra il Touring e Legambiente – conclude Lattanzi – si basa non tanto e non solo sul lavoro comune che sfocia in questa guida quanto sul principio della condivisione di quello che è il ruolo della pratica turistica italiana, che ci vede uniti e vicini rispetto ai grandi temi del Paese.”
“Per molti il tempo delle vacanze è quello dei giorni in cui si ritrova la voglia e la gioia di fare qualcosa, di rimettere in moto il proprio corpo e pedalare, camminare, scalare, remare e quant’altro – dice Sebastiano Venneri, responsabile Turismo Legambiente -. Sono le cosiddette ‘vacanze attive’ che hanno preso il posto della vacanza sedentaria di un tempo. Si tratta di un vero e proprio esercito di villeggianti che da tutto il mondo sceglie le mete che offrono proposte di turismo dinamico. In questo senso il nostro Paese ha margini molto ampi di miglioramento, un’occasione anche per affrancarsi da un cliché che rischia di costringere l’Italia fra i confini del Belpaese, un luogo cioè attraente solo per la sua storia, le sue tradizioni, il suo passato insomma. Un po’ rischioso se si considera che nel 2025, fra pochi anni, il 50% dei turisti sarà costituito dai cosiddetti millennials di oggi, un pubblico giovanile cui piace individuare mete in grado di soddisfare la loro voglia di esperienza. Le nostre migliori mete, quelle a cinque vele per intendersi, hanno saputo raccogliere da tempo questa sfida e si stanno attrezzando di conseguenza”.
In totale sono 11 i comprensori pugliesi che rientrano nella Guida Blu 2018: oltre a quelli premiati con le 5 vele, ve ne sono 2 a 4 vele, ovvero Alto Salento Ionico(che comprende i Comuni di Maruggio, Nardò, Gallipoli, Manduria e Porto Cesareo) e Basso Salento Ionico (che comprende Castro, Andrano, Diso, Tricase e Santa Cesarea Terme); 6 a 3 vele ovvero Basso Salento Ionico (Racale, Salve, Ugento), Capo di Leuca (Patù, Castrignano del Capo, Gagliano del Capo), Costa della Puglia Imperiale (Margherita di Savoia, Giovinazzo, Trani, Bisceglie), Gargano Nord (Chieuti, Lesina, Peschici, Sannicandro Garganico, Ischitella, Rodi Garganico, Vico del Gargano), Gargano Sud (Mattinata, Vieste, Monte Sant’Angelo), e Isole Tremiti; 1 a 2 vele ovvero Golfo di Taranto (Ginosa e Castellaneta). I dati pugliesi de la guida “Il mare più bello” sono stati presentati in conferenza stampa, questa mattina a Bari, da Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, alla presenza di Loredana Capone, Assessore al Turismo della Regione Puglia, Domenico Vitto, presidente Anci Puglia, e dei sindaci dei Comuni ricadenti nei comprensori turistici premiati con le “5 vele”. Nella classifica nazionale dei comprensori a 5 vele, Costa del Parco Agrario degli Ulivi secolari e Alto Salento Adriatico si sono piazzati rispettivamente al 5° e 12° posto.
“Maruggio fa parte del comprensorio Alto Salento ionico, – commenta sul sito istituzionale di facebook Tiziana Destratis Consigliere delegato al Turismo – insieme ai comuni di Gallipoli, Manduria, Nardò e Porto Cesareo; di questi, solo Maruggio e Nardò avevano già ottenuto le 4 vele nel 2016, quindi l’accorpamento ha reso più complicato concorrere all’attribuzione della quinta vela, che tanto stiamo inseguendo.
Tuttavia – continua la consigliera delegata – l’attività di promozione del turismo lento intrapresa dall’Amministrazione e dalle associazioni locali di promozione turistica insieme alle attività di tutela e di educazione ambientale messe in atto dal locale circolo della Legambiente di Maruggio, continuano a sortire buoni risultati. Anche quest’anno si è rilevato uno standard crescente nello stato di conservazione del paesaggio, nella qualità dell’accoglienza, nella sostenibilità turistica e nella pulizia del mare e delle spiagge, che ci hanno permesso di aumentare il nostro punteggio.
Continua incessante la crescita di Maruggio e Campomarino, relativamente alla piccola ricettività, alla gestione di km di spiagge libere e degli stabilimenti balneari, tutti ben inseriti nel paesaggio, all’incremento del turismo naturalistico con la crescita esponenziale dell’offerta di servizi di guida sulle dune e nelle aree rurali retrostanti, al servizio offerto ai disabili per la fruibilità della spiaggia e all’incremento della raccolta differenziata. È inutile dire che c’è ancora tanta strada da fare e l’augurio è quello di riuscire a farla insieme ai comuni a noi associati, in modo da far crescere questo distretto turistico in maniera proficua per tutti (l’unione fa la forza!).
L’obiettivo finale di questo impegno, che deve coinvolgere non cinque comuni, ma cinque comunità intere, deve essere la conquista delle 5 vele, per entrare a far parte di diritto nelle località che rappresentano l’eccellenza assoluta nell’offerta turistica, nella cura dei centri storici e nell’offerta enogastonomica. Da questo punto di vista, – conclude la Destratis – particolare importanza assume, oggi più che mai, la collaborazione costante e sistematica fra Amministrazioni, gruppi e associazioni dell’intero comprensorio. Tutto ciò sarà per ognuno motivo di crescita, non solo ai fini della conquista delle 5 vele, ma soprattutto ai fini di una educazione alla condivisione e alla collaborazione che, inevitabilmente, si tradurrà in una crescita territoriale dell’ Alto Salento ionico.
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