In questi giorni di fervidi preparativi al Natale tra le cucine avetranesi si fondono e si confondono il profumo del miele, cannella e pasta fritta dei purcidduzzi e cartiddati. Come ogni anno da decenni la signora Maria con la sorella e le amiche più care ripercorrono tra i fornelli questo tradizionale “rito” del Natale in cui da mani esperte viene lavorata la pasta che da’ origine alli “cartiddati” e “purcidduzzi” esaltando si profumi la tavola imbandita il giorno della nascita di Gesù.
Una leggenda narra che la madre di una famiglia numerosa molto povera a cui i figli chiedevano di preparare dei dolci per il Natale avendo in casa solo farina, uova, vino, qualche arancio e delle spezie, impastò tutti gli ingredienti e cominciò a friggerli dando vita alla ricetta e alla tradizione culinaria. Una tradizione arrivata fino ai giorni nostri grazie alle ricette tramandate da generazioni in generazioni e alla pazienza e caparbietà di chi come la signora Maria di Avetrana fin da piccola con la sua mamma impastava e trascorreva i giorni precedenti al Natale tra giochi e i fornelli.
Negli ultimi anni si riscoprono sempre più gli antichi riti del Natale anche attraverso i media così come avvenuto durante la messa in onda del Tg Puglia di ieri 20 dicembre, in cui sono state proposte le immagini dei purcidduzzi e cartiddati della signora Maria dando lustro ad un rito natalizio antico racchiuso nell’operosità artigianale avetranese.
Salvatore Cosma