Le feste di natalizie portano con sé le luci e i colori della ricorrenza ed oggi come tanti anni fa nella mente ho ancora i ricordi di quei profumi delle “cartiddati e purcidduzzi” colmi di miele e cannella, profumi lontani ma sempre nel cuore. In questi giorni del nuovo anno la nascita di Gesù Bambino porta un messaggio di rinascita dopo un periodo lungo e difficile segnato dal covid, le tradizioni culinarie natalizie volgono lo sguardo oltre ogni elemento materiale e temporale, l’albero di natale “affollato” di doni, le videochiamate con i parenti annullano le distanze cancellando dalla mente le notizie annunciate ai telegiornali irradiando di semi di speranza i prossimi mesi.
I gusti autentici dei dolci del natale avetranese ricordano i natali umili e frugali di tanti anni fa ed in questo ultimo anno di vita “sospesa” tra ricordi e presente che stenta a diventare passato, l’umiltà e la semplicità si riappropria della vita di tutti i giorni, in cui basta gustare i “purcidduzzi” colmi di miele, chiudere gli occhi per “ritrovarsi” tra amici e parenti ad Avetrana a festeggiare le festività natalizie come tanti anni fa in cui non esisteva il virus e gli abbracci condivano la quotidianità dall’alba al tramonto.
Salvatore Cosma