Maria Sklodowska Curie, una scienziata, e molto di più. Una personalità che non si è risparmiata, una donna che è stata se stessa quando ancora alle donne non era concesso. Nella difficoltà di trascegliere i nuclei narrativi di una vita che è tutta da raccontare, gli studenti si propongono quella che da molti è fatta passare come una missione impossibile: la divulgazione scientifica, il racconto delle scoperte di Madame Curie, il suo semplice quanto audace metodo di lavoro, gli sviluppi che ebbe la scoperta della radioattività (la ricerca sul decadimento dell’atomo e poi la fissione nucleare). E intanto, in trasparenza, i tratti biografici di una donna straordinaria: la giovinezza vissuta nella povertà delle risorse e nella ricchezza degli affetti, l’amore per la conoscenza, lo spirito di patria, fattosi azione culturale e non cieca rivoluzione; la passione rigorosa per la scienza, che rinsaldò il suo legame di tenero amore con Pierre Curie, compagno nella vita e nella ricerca. E poi, l’avventura della scoperta: l’entusiasmo, la fatica allegra (per Maria anche compromissione del corpo), lo scoraggiamento e la ripresa, e infine l’illuminarsi della verità della materia… L’azzurrina luminescenza del radio nelle provette di un laboratorio spoglio e inadeguato resterà nel cuore di Maria come simbolo del suo riscatto: di persona, intenta a costruire la propria strada in autenticità, di donna, impegnata nella ricerca contro una società bigotta e misogina, di scienziato, capace di informare il proprio metodo di lavoro di quello spirito di awentura e di quella creatività che sola permette “di braccare i segreti della materia e della vita”.
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