Il connubio tra Scuola e Polizia di Stato: due grandi Istituzioni insieme per far crescere dei cittadini del futuro, corretti e consapevoli!
L’Istituto Alberghiero Mediterraneo di Pulsano e Maruggio ha organizzato il suo primo laboratorio interattivo di educazione civica attraverso l’arte della satira e del fumetto. Ospite e relatore di questo progetto – non a caso intitolato La forza della penna – è stato il vice ispettore della Polizia di Stato Paolo Piccione.
L’Ispettore Piccione, attualmente vice comandante del Distaccamento della Polizia Stradale di Manduria, è noto per la sua arte della vignetta satirica e del fumetto, nonché per le numerose campagne di comunicazione istituzionali che, grazie a questi strumenti accattivanti, tanto successo continuano a riscuotere.
L’ispettore Piccione, infatti, su invito dell’Istituzione scolastica, il 19 gennaio scorso, collegandosi dal suo ufficio, ha tenuto una video lezione laboratoriale con gli alunni dell’Istituto Alberghiero, catturando l’attenzione dei ragazzi per ben tre ore. Servendosi abilmente del suo talento e della sua arte grafica, a mo’ di filo d’Arianna, ha condotto per mano i ragazzi su temi tanto delicati quanto attuali: bullismo, cyber bullismo, adescamento, sexting, revenge porn, amore tossico, violenza di genere, discriminazione contro le persone disabili, hate crimes, cybercrime, mafia e inquinamento.
A rendere speciale e particolarmente frizzante la lezione sono state le continue proiezioni di vignette e fumetti dai quali l’ispettore ha preso spunto per “maneggiare” concetti molto delicati, spaziando dalla storia alla letteratura, dalle scienze al diritto.
Con grande semplicità, ancorandosi al caposaldo della libertà di espressione enucleato dall’articolo 21 della nostra Costituzione, ha tratteggiato le nozioni di diritto di cronaca, diritto di critica e diritto di critica satirica, nonché le normative di recente introduzione come la legge n. 71 del 2017 sul cyberbullismo, che prevede la misura di prevenzione dell’ammonimento del Questore per i minori dai 14 anni in su.
Tra gli argomenti che maggiormente hanno affascinato i ragazzi c’è stata la spiegazione relativa alla “lettura” e comprensione di una vignetta, ovvero il modo e le tecniche con le quali decodificare il significato di un “testo” grafico, introducendo concetti quali il linguaggio analogico/naturale e il linguaggio convenzionale.
I ragazzi, per giunta, da semplici spettatori sono diventati i veri protagonisti dell’incontro. Infatti, in maniera interattiva, l’artista in divisa ha invitato loro a “leggere” alcune delle sue vignette, spiegando come ogni particolare disegnato sia lì per comunicare qualcosa al “lettore”. Questo modo di procedere, interattivo e laboratoriale, ha permesso ai ragazzi di mostrarsi abili interpreti delle vignette.
Alla fine dell’esposizione la curiosità e le domande dei ragazzi sono state un vero e proprio fiume in piena che ha affettuosamente travolto l’ispettore artista il quale ha sempre risposto con grande professionalità. Queste sono alcune delle considerazioni più significative che gli alunni delle classi 2^ C e G, 3^ E e 5^ D hanno messo per iscritto per cristallizzare questa bella esperienza.
Iniziamo con le considerazioni di Fabiana:
“Durante questo incontro sono stati trattati diversi temi, tutti molto attuali, che interessano soprattutto noi giovani: il cyberbullismo, il sexting, il revenge porn, l’amore tossico, la mafia, l’inquinamento e la società in cui viviamo. Trovo giustissimo che se ne parli, soprattutto nelle scuole, per far sì che tante cose brutte non accadano più. Mi dispiace constatare, però, che nonostante tutto quello che è stato detto e che comunque viene ripetuto in continuazione, le cose non cambino mai; e questo accade perché, a parer mio, i giovani di oggi non riescono più a prendere nulla seriamente, credono che sia tutto un gioco e, invece di usare l’intelligenza, continuano a fare cose stupide solo per seguire la massa ed essere accettati. Un’altra cosa che mi ha colpito è stato vedere come dalle belle vignette che l’ispettore ci ha mostrato siano scaturite delle riflessioni che mai mi sarei aspettata. È stato affascinante imparare a “leggere” un disegno e verificare, in base alle opinioni espresse da alcuni di noi, come lo stesso disegno possa stimolare in ognuno pensieri e deduzioni differenti. Questo evento mi ha insegnato a leggere oltre le righe ed a non soffermarmi al primo impatto: spesso le cose possono sembrare banali, ma dietro ci può essere molto di più. È stata una giornata molto stimolante e credo che, con questo incontro, sia stato raggiunto lo scopo dei nostri docenti: spronarci, farci aprire gli occhi e insegnarci a guardare oltre. Da semplici disegni abbiamo tirato fuori argomenti importanti ragionandoci su.”
A quest’ultima riflessione fa eco quella di Antonio:
“grazie al vignettista Paolo Piccione, abbiamo potuto scoprire il mondo della comunicazione mediante i disegni, comprendendo che su una tavola possono celarsi molti concetti e pensieri.”
Il loro compagno Paolo, invece, si sofferma su un altro aspetto:
“Una cosa che mi ha colpito molto, è stato quando l’ispettore ha raccontato degli aneddoti legati alle sue passate esperienze di incontri con alcune scolaresche dei quartieri malfamati di Napoli, dove ha utilizzato l’arte del disegno per creare un canale di comunicazione con dei ragazzi che, per via dell’ambiente camorristico in cui erano immersi, vedevano il poliziotto come un nemico.”
Francesca, ammaliata dalle esperienze artistiche di Piccione in Francia, e dal confronto illustrato tra la satira italiana e quella francese, è stata colpita anche dalla genesi della vignetta:
“mi è piaciuto comprendere come Paolo, per creare le sue vignette, prenda spunto dalle realtà, cercando poi il modo di rappresentare agli altri il suo punto di vista per invitarli a riflettere. Sono davvero grata ai nostri professori i quali, nonostante il difficile momento che stiamo vivendo, sono riusciti ad organizzare un incontro così interessante e proficuo.”
La stessa Francesca ha colto anche l’aspetto emozionale ed empatico dell’incontro:
“Paolo è riuscito a trasmettere tante emozioni, partendo dalla sua passione per finire alla comprensione di una vignetta. Ho anche capito che se si intraprende un lavoro, non bisogna dimenticare le proprie passioni, proprio come ha fatto lui che è riuscito a mettere al servizio del suo lavoro, e quindi della comunità, la sua passione. Grazie alle sue competenze di poliziotto, ci ha fatto comprendere quanto il computer e la rete possano essere insidiosi.”
Simone, invece, sottolinea il lato innovativo ed originale dell’intervento:
“È stata un’esperienza molto interessante perché sono stati affrontati dei temi importanti, osservandoli da prospettive molto diverse dalle solite.”
Ilenia e Samuele, con un pensiero a quattromani, si soffermano sul ruolo della satira:
“Il suo scopo non è quello di andare a ferire le sue ‘vittime’, ma quello di esprimere un’opinione critica e stimolare una riflessione costruttiva. Spronati da questo incontro abbiamo fatto delle ricerche sulla rivista francese ‘Charlie Hebdo’, soffermandoci sulla tragedia dei suoi vignettisti assassinati da terroristi di matrice islamica. Costoro erano colpevoli – secondo il loro punto di vista – di aver realizzato vignette su Maometto. Quindi, come si può notare, non tutti comprendono e accettano la satira.”
Con un cambio di prospettiva tematico, Emanuele mostra di apprezzare l’aspetto giuridico dell’incontro, ma meno lo stile artistico del relatore:
“’La forza della penna’ è stato un incontro davvero interessante perché ci ha dato la possibilità di ricavare informazioni, anche giuridiche, a diretto contatto con un esperto del settore. La particolarità di Paolo Piccione è quella di essere molto vicino al mondo artistico, e con questa competenza riesce ad avvicinare e interessare molta gente agli argomenti da lui trattati. Personalmente, come molti giovani della mia età, in ambito artistico sono propenso ad uno stile nipponico – Anime/Manga – in quanto grande fan di questa tipologia di merchandising. Di conseguenza i disegni mostrati durante l’incontro, non mi hanno catturato pienamente dal punto di vista stilistico.”
Attento al valore sociale dell’espressione satirica, Andrea si sofferma anche sull’uso del colore per comunicare emozioni:
“La satira è alla base della democrazia dal momento che consente ad una persona di parlare delle cose che, a suo parere, non vanno bene nella società. La vignetta, inoltre, è molto più diretta ed incisiva rispetto ad un testo scritto, grazie anche all’uso dei colori che rimangono più impressi nei ricordi delle persone.”
La sensibilità di Dennis, invece, è stata colpita in particolare da due vignette:
“Dalla prima ho tratto l’importanza della denuncia di un abuso o di una violenza subita, in quanto il male ricevuto si può combattere solo denunciando e non tenendolo per sé; dalla seconda, che raffigura un uomo che non ama una donna ma crede di possederla, ho compreso che l’amore non è possesso.”
Rebecca, con un ulteriore cambio di prospettiva tematica, sottolinea l’importanza di documento storico che, con il passare degli anni, possono assumere le vignette:
“Le vignette sono molto utili per ricostruire le emozioni relative ad un certo periodo storico e ad un certo contesto.”
Francesco, a sua volta, è stato colpito dalla vignetta dedicata ad un tristissimo fatto di cronaca di pochi mesi fa, dove 4 bulli palestrati, avvalendosi della forza del branco, hanno ucciso un ragazzo inerme:
“Quelli dell’ispettore Piccione, a primo acchito sembrano disegni semplici e dal significato abbastanza chiaro, ma, ad un’analisi più attenta, manifestano un messaggio molto profondo, spesso tratto dalla vita reale; come quella relativa, ad esempio, all’omicidio del giovane Willy Monteiro.”
Simone, invece, si “rammarica” di una cosa:
“Purtroppo, non è stato possibile vedere vignette di satira politica, ma solo di costume e sociali, né discutere di politica, perché l’ispettore ha detto che essendosi presentato a noi in divisa, e non come privato cittadino, non riteneva opportuno ed eticamente corretto esprimere pareri personali sulla politica del paese.”
Particolarmente significativa e ben promettente per la Polizia di Stato, infine, è la considerazione di Nicolò:
“Vorrei fare i complimenti all’ispettore Piccione per la sua educazione e la sua professionalità. Viva le Forze dell’ordine! Finiti gli studi vorrei intraprendere anch’io questa meravigliosa strada nelle Forze dell’Ordine! Spero di riuscirci!”
Per quanto emerso, anche tramite questi pensieri messi nero su bianco dai ragazzi, siamo certi che questo incontro abbia fatto centro nel cuore e nella mente dei nostri allievi e, per il futuro, speriamo di poter ripetere con altre classi questo incontro avvincente.
Il Dirigente scolastico
Prof.ssa Bianca Maria Buccoliero
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