Storia e processi di civiltà sono un binomio inscindibile all’interno di una visione mediterranea ed europea dell’Italia. Alcune considerazioni sull’U.E. e l’Italia. L’eccidio di Sarajevo del 28 giugno di cento anni fa e la dichiarazione di guerra di in mese dopo dell’Austria alla Serbia è la base, in un contesto di storia moderna, sulla quale è impossibile praticare una politica europea nel segno della condivisibilita tra Stati europei.
L’Italia non sarebbe dovuta entrate in una Unione dove i principi culturali religiosi ed economici non corrispondevano alle radici e alle eredità,oltre che alle identità e alle appartenenze, di una tradizione di Nazione non affacciata al Mediterraneo, ma completamente mediterranea.
Non si può fare, anzi aderire ad una assemblea di Stati, “unione” per timore o per mere scelte economiche e finanziarie senza la capacità o la forza di far prevalere valori e civiltà che hanno contraddistinto una civiltà e un popolo.
L’Italia, e di ciò ci si dimentica e siamo stati a nostra volta dimenticati, non è soltanto un “Paese” occidentale. È occidentale per una geografia fisica politica e spirituale certamente, ma è sostanzialmente una Nazione nel cuore del Mediterraneo.
Non è mai esistita una reale antropologia culturale all’insegna dell’unità nazionale, concetto ben diversi di identità nazionale, all’interno dell’assetto Italia. Noi siamo un forte modello di regionalismi provincialismi municipalismi. Non si può pretendere di costruire una omogeneità di Stati – Regioni nelle difficoltà degli stessi. L’Italia era un “Paese” con delle economie differenziate e diversificate che trovavano un raccordo nelle alterità che diventavano intrecci e convivenze sia economiche sia culturali.
La questione etnica e degli spazi territoriali è stata sempre un fattore serio. Ma che è stato sottovalutato. Il 1914 non va dimenticato. Non va dimenticato neppure il 1939 – 1940. Ci siamo trovati in poco tempo davanti a due fratture all’interno dell’Europa con la costante presenza dell’Impero economico americano da una parte e il tentativo di sovietizzare dall’altra subito dopo la Rivoluzione di Ottobre del 1917.
L’Italia centro del Mediterraneo è diventata Nazione cuscinetto nel bacino Mediterraneo e inascoltata in Europa centro – americana.
Ma la tragedia di isolare l’Italia bisognerebbe rintracciarla nella imposizione del 1861 voluta dagli Stati europei nordici con il consenso di una generazione “savoiarda” che ha consegnato l’Italia prima alla Germania Francia e Austria con la cosiddetta Unità d’Italia e successivamente agli Stati Uniti d’America e alla Russia nel 1943.
Siamo usciti fuori dalle civiltà mondiali. Spesso di confonde l’essere civiltà in un profilo umanizzante delle culture guida con l’ essere un Potenza economica. La caduta dell’Impero Romano dovrebbe essere costantemente la mostra geografia esistenziale ed economica, eppure ci si dimentica di tutto.
Noi prima di essere nel “conclave” europeo siamo Mediterraneo nell’Europa e questo spazio lo dovremmo rivendicare sempre e lo avremmo dovuto rivendicare anche recentemente e non permettere a nessuno di rendere insanguinato il mare nostrum.
Purtroppo quando la storia si sfilaccia si sfilacciamo anche i valori di riferimento e ciò che resta è la debolezza del pensiero fragile. Noi non siamo europei in una Europa dei mercati e delle unità di misurazione dei metri monetari. Diamo Europa on quanto Mediterraneo. Quando si capirà questo elemento centrale della e nella nostra civiltà forse avremo la coerenza di sopperire ad ogni volontà della leggerezza per ritornare ad essere una Nazione pesante e pensante . Questa tipicità di Unione Europea non è parte integrante della nostra civiltà. Bisogna che ci sia un atto forte e abbandonare la precarietà di questo nostro tempo vacuo e privo di coraggio. Non si è irresponsabili. Si è soltanto consapevoli e non facili ad un esercizio di conformismo, che porta alla morte delle identità di un popolo – Nazione. Noi siamo mediterranei nell’Europa. E non asserviti agli Stati guida dell’Europa. L’Italia resta una cerniera tra Occidente ed Oriente.
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