L’Ordine degli Architetti PPC e l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Taranto congiuntamente esprimono “perplessità nei confronti delle modalità con cui si è giunti (senza più alcuna condivisione) alla imminente procedura di adozione da parte del Consiglio Comunale del Comune di Manduria della nuova proposta progettuale inerente il Depuratore Consortile Manduria-Sava e Marine di Manduria“.
Così si legge nel comunicato diffuso alla stampa dall’Ordine degli Architetti PPC e l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Taranto a firma del Presidente Ordine Architetti PPC arch. Massimo Prontera e dal Presidente Ordine Ingegneri ing. Antonio Curri.
“Venerdì 17 Febbraio 2017 infatti, il Consiglio Comunale – si legge nel comunicato – sarà chiamato a valutare direttamente in aula e successivamente votare, la proposta progettuale avallata dalla Regione Puglia in alternativa a quella precedente che (tra le altre cose) prevedeva anche lo scarico nel mare (in località Specchiarica), con condotta sottomarina di circa un chilometro, dei reflui molto scarsamente depurati.
Gli Ordini professionali scriventi – si sottolinea nella nota – lamentano un mancato coinvolgimento degli stessi e ritengono che soprattutto in queste importantissime fasi preliminari della progettazione, gli stessi avrebbero potuto dare un contributo tecnico, professionale e scientifico che sarebbe potuto anche essere determinante per addivenire alle migliori scelte progettuali che tenessero in giusta considerazione e tutela sia la natura che il paesaggio circostante.
Tuttavia, nonostante la più ampia disponibilità e alla dovuta competenza tecnica, duole constatare che tutto questo interesse e questa sensibilità che gli Ordini hanno dimostrato di nutrire nei confronti dell’argomento, è stata completamente ignorata e quasi snobbata. Nessuno ha mai avuto né l’interesse né la delicatezza di interpellare i due Ordini professionali della provincia di Taranto, ritenendo forse che non risultassero utili allo scopo, né tanto meno meritassero un seppur minimo coinvolgimento partecipativo in questa importantissima fase di progettazione.
A quanto sembra, – si legge ancora nel comunicato – leggendo sulle notizie sparse sui vari giornali locali, il nuovo progetto perseguirebbe l’obiettivo (tra gli altri) di scongiurare lo scarico diretto in mare così come era precedentemente previsto mediante una condotta sottomarina.
Il nuovo depuratore previsto nella proposta progettuale della Regione Puglia avrà infatti, a quanto sembra, lo scarico di emergenza abbinato ad un buffer ecologico previsto in Località Specchiarica e con rilascio episodico nel corpo idrico superficiale (adiacente allo stesso buffer ecologico), inserito nel reticolo idrografico della Carta Idrogeomorfologica della Regione Puglia.
Gli Ordini Architetti e Ingegneri vorrebbero chiarimenti sul come ovviare a certe problematiche che non è dato comprendere dalla lettura della Relazione del Progetto di Fattibilità e di cui non si conosce neanche l’estensore.
Ad esempio, – sostengono gli Ordini profressionali – cosa si sarebbe previsto per tutelare il buon funzionamento nel tempo dell’impianto; come proteggerlo da eventuali dannosissimi furti di apparecchiature elettriche ed elettroniche; quali i tempi di intervento e ripristino in caso di rotture o malfunzionamenti. In sostanza, quanto risulterà sicuro ed affidabile nel tempo questo impianto. Resta inteso che tali dubbi (ai quali ora si chiedono chiarimenti), potrebbero essere dettati probabilmente solo da una scarsissima conoscenza del progetto proprio per la mancanza della condivisione sopra descritta.
Pertanto gli Ordini scriventi, – conclude il comunicato stampa – ritengono a pieno titolo di poter dire la loro su un problema che riguarda aspetti socio-economici oltre che ambientali e tecnici.
Pertanto, ci si rende da subito disponibili a collaborare e fornire un contributo utile per affrontare un tema cui le future generazioni dovranno far fronte nei prossimi anni.
La fretta non è stata mai una buona consigliera.”
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