I medici le hanno amputato le gambe e dita delle mani nel tentativo di salvarla
BARI – E’ morta a 22 anni per setticemia a distanza di tre mesi da un banale intervento per l’asportazione di una cisti all’altezza del coccige, eseguito nell’ospedale di Putignano. La studentessa universitaria di farmacia, di Noci, e’ morta nel marzo scorso nell’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti dopo che avevano tentato di salvarle la vita, amputandole le gambe e tutte le dita delle mani, eccetto i pollici. La notizia e’ riportata oggi sui quotidiani.
La storia di Antonella Mansueto e’ oggetto di un fascicolo aperto dal sostituto procuratore del Tribunale di Bari, Angela Morea, dopo la denuncia presentata dai genitori. La procura ha disposto nei giorni scorsi l’acquisizione della documentazione sanitaria della ragazza. La mamma di Antonella racconta sui giornali del calvario e della sofferenza della figlia.”Anche quando non respirava quasi piu’ e il battito si sentiva appena – dice – i medici continuavano a dire che era solo un virus influenzale”.
La ragazza era stata operata il 4 dicembre 2009: tutto era andato come previsto, poi qualche piccolo dolore e le medicazioni, per un certo periodo tutti i giorni e poi tre volte la settimana, cosi’ le viene prescritto. Pero’ Antonella e la sua famiglia si accorgono che qualcosa non va: la ferita non si rimargina ed emana un cattivo odore.
Antonella si sente malissimo e le sue condizioni precipitano nei giorni successivi sino a quando, a marzo decidono di amputarle le gambe e le dita delle mani nell’estremo tentativo di salvarle la vita. L’operazione viene eseguita – il 22 marzo – da una equipe di medici di Bologna. Un tentativo risultato inutile perche’ la ragazza muore il 26 marzo
FONTE: ANSA
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