MARUGGIO – E’ di ieri la notizia di un’altra ordinanza del Tar di Lecce (la stessa cosa aveva fatto nei confronti della Provincia di Taranto) che obbliga un’amministrazione comunale, quella di Maruggio, in provincia di Taranto, a rispettare la parità dei sessi nella giunta. Questa volta però, nell’individuare le responsabilità del mancato rispetto delle quote rosa, il presidente del Tribunale amministrativo, Aldo Ravalli, firmatario dell’ordinanza in questione, è andato oltre sostenendo che «anche gli assessori appaiono titolari della pretesa al rispetto delle disposizioni statutarie dell’ente e, quindi, di un interesse sostanziale che potrebbe portare ad una qualificazione della posizione anche in termini di cointeresse». L’alto magistrato, quindi, mette per la prima volta alla pari le colpe del sindaco per non aver rispettato le regole, con quelle dei suoi assessori, quindi dei partiti che li hanno nominati e in definitiva della politica in generale. Il primo cittadino maruggese, infatti, per aggirare l’ostacolo, aveva tentato di modificare la norma dello statuto comunale che obbliga appunto la parità dei sessi. La bozza del regolamento così concepito era stato già approvato dalla sua maggioranza e stava per essere approvato in una seduta di Consiglio anticipata e resa vana dalla intervenuta decisione del Tar.
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