Il Ministero della Giustizia ha emanato il decreto che esclude Manduria dalle sedi del Giudice di Pace. La notizia è stata diffusa dal tesoriere dell’Associazione Forense Messapica, Antonio Casto, con un post pubblicato sul social Facebook:
«È giunto anche il momento che tutti gli amministratori si assumano le rispettive responsabilità. Perché vi è più di un responsabile…».
La crisi dell’ufficio di giudicatura è nata dalla mancata capacità dei comuni consorziati di garantire il personale necessario al mantenimento della sede Messapica. In particolare a venire meno all’impegno è stato il comune di Avetrana che aveva ritirato il proprio rappresentante dall’organico dell’Uffici nei mesi scorsi.
Ai sensi dell’articolo 3 del decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 15 l ‘Ufficio del Giudice di pace di MANDURIA è mantenuto con gli oneri individuati dalla medesima norma a carico del consorzio realizzato tra i Comuni di MANDURIA – AVETRANA – MARUGGIO – SAVA .
I Comuni hanno stipulato fra loro un accordo consorziale, in forza del quale (pacta servanda sunt) avrebbero dovuto garantire il mantenimento dell’Ufficio. Questo contratto comportava, fra le altre cose, l’onere di coordinarsi e di confrontarsi per superare i problemi che via via si sarebbero potuti presentare, a partire da quello, cruciale, della messa a disposizione del personale. Questo problema, peraltro, era da tempo noto, a partire da quando il Comune di Avetrana decise di concedere alla propria unità un impiego solo part time presso la struttura giudiziaria.
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