MANDURIA – Si è conclusa con successo (per presenza di pubblico e critiche), la mostra intitolata “Le macchine del dolore”, la rassegna di strumenti di tortura della Santa Inquisizione realizzati dall’artigiano barese Giuseppe Potenzieri Pace e presentata a Manduria dall’Associazione storico-culturale «Cerva Regia». Grande soddisfazione da parte degli organizzatori che hanno ospitato più di ottocento visitatori, dal 30 novembre al 26 dicembre, nei locali della suggestiva «Corte Maggi», nel cuore del ghetto degli Ebrei. La mostra era visitabile con l’assistenza di guide che con eloquenti spiegazioni permettevano di conoscere, attraverso gli strumenti di tortura esposti, un periodo della storia con i più efferati crimini contro l’umanità. Massiccia la partecipazione anche delle scolaresche che hanno colto l’occasione di questo evento culturale per approfondire il percorso di studio della storia. Un evento che, al di là delle futili polemiche da parte di un ristretto numero di soliti falsi moralisti per i quali l’oggetto della mostra avrebbe offeso la chiesa e il clero, è stato molto apprezzato dai manduriani di ogni fascia d’età, livello culturale e dai turisti che in questo periodo di vacanze si sono riversati nella nostra città.
L’iniziativa che ha ottenuto il patrocinio morale dell’amministrazione comunale di Manduria, è piaciuta anche all’assessore alla cultura, Mimmo Lariccia che non ha esitato a farsi immortalare in una foto (che vi mostriamo) esibendosi come inaspettato figurante imprigionato in una delle macchine della mostra, la gogna appunto.
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