MANDURIA – Si è tenuto oggi a Manduria un corteo organizzato dall’Associazione Forense Messapica volta ad esprimere civile dissenso contro la imminente soppressione dell’Ufficio del Giudice di Pace di Manduria.
A seguito del raduno presso la sede dell’Ufficio Giudiziario, il folto gruppo di partecipanti, ha visto la presenza non solo di avvocati, ma anche di cittadini e rappresentanti di gruppi politici che manifestavano solidarietà ad A.F.M. nella civile protesta, si è diretto presso il Palazzo di Città ove si è formato un sit-in presso Piazza Garibaldi con espressa richiesta al sindaco Roberto Massafra di fornire dichiarazioni in merito allo stato della procedura per costituzione del Consorzio fra i quattro enti locali Avetrana, Manduria, Maruggio e Sava.
Nel contempo, una delegazione di A.F.M. ha provveduto alla consegna presso l’Ufficio Protocollo delle oltre mille firme già raccolte in difesa del presidio di giustizia.
Per il comune di Manduria è intevenuto , in mancanza del sindaco, l’assessore Gianluigi De Donno, il quale ha ribadito che la situazione di stallo è dovuta alla omessa comunicazione da parte del Comune di Maruggio del nominativo del dipendente da destinare all’Ufficio, facendo intendere come tale condizione sia imprescindibile per la nascita del Consorzio.
La replica non si è fatta attendere da parte del neo sindaco di Maruggio Alfredo Longo, il quale raggiunto al telefono ha smentito questa ipotesi, manifestando piena volontà politica in tal senso. Con l’occasione ha comunicato via telefono, di avere richiesto un incontro tecnico nella città del primitivo alla presenza dei sindaci e dei quattro ipotetici dipendenti destinati all’Ufficio.
Si è appreso subito dopo che l’incontro, annunziato dal sindaco di Maruggio, avverrà nel pomeriggio di domani 19 giugno, alla presenza di una delegazione dell’Associazione Forense Messapica.
In conclusione, il presidente di AFM, Antonio Casto, ha insistito sul ruolo di ente capofila del comune di Manduria, auspicando una positiva risoluzione della problematica anche nella denegata ipotesi in cui Maruggio dovesse fare un passo indietro, considerando altresì il breve termine di dieci giorni a disposizione, perché salvare il Giudice di Pace di Manduria vuol dire NO AD UN TERRITORIO SENZA GIUSTIZIA
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