È stato il musicista manduriano Roberto Bascià a rappresentare l’Italia in America Centrale. Con una tournèe di 12 giorni tra Guatemala e El Salvador il M° Bascià, in formazione nell’HATHOR PLECTRUM TRIO con Fulvio D’Abramo alla mandòla e Vito Mannarini alla chitarra, ha tenuto ben 6 concerti per celebrare la 12^ settimana della Lingua Italiana nel mondo e su invito dell’Istituto Italiano di Cultura – Ambasciata d’Italia a rappresentare il Bel Paese nell’ambito del Festival Internazionale degli strumenti a Corda, come lui stesso ci racconta: “Il nostro tour è stato molto ricco di impegni, ma soprattutto è stata una bellissima esperienza professionale e umana. Abbiamo tenuto 6 concerti, due come ospiti del Festival e rappresentanti dell’Italia, a Città del Guatemala, nel bellissimo teatro dell’IGA (Instituto Guatemalteco Americano) ed uno nella città di Quetzaltenango, sede del Consolato onorario d’Italia, co-patrocinante del nostro tour”. Prima di lasciare il Guatemala e dirigersi in Salvador per l’ultimo concerto al prestigioso Museo del Numa e ripartire per l’Italia, un’altra esperienza guatemalteca, di notevole spessore, ha coinvolto l’HPT: “Al rientro da Quetzaltenango – continua il mandolinista manduriano –, dopo una performance presso l’Ambasciata svizzera, in onore di un ricevimento, abbiamo tenuto come docenti una masterclass di due giorni con gli studenti della Scuola di Musica Municipale, illustrando la genesi dei nostri strumenti, la tecnica del plettro e il repertorio del mandolino”.
Inoltre, con l’orchestra sinfonica municipale, sotto la direzione del M° Vicente Luna l’ensemble ha tenuto un pubblico concerto, eseguendo quattro colonne sonore di autori italiani per plettro e orchestra, probabilmente in prima mondiale, come hanno sottolineato gli organizzatori: C’era una volta il west, di Ennio Morricone, Il Padrino, Amarcord di Nino Rota e La vita è bella di Nicola Piovani, arrangiate per orchestra sinfonica dallo stesso M° Bascià. Quello con l’orchestra è stato l’ultimo concerto del trio in Guatemala, ma senza dubbio quello più pregno di emozioni: “Di quei ragazzi, di quei giovanissimi e bravissimi musicisti rimangono ora i contatti via internet, che avvicinano un po’ tutto, sigillati e garantiti dalla condivisione di un’emozione che la musica ci ha dato”.
I concerti del Trio, preceduti tutti da interviste rilasciate a emittenti televisive o radiofoniche nazionali, oltre che da un’ampia rassegna stampa, hanno entusiasmato il pubblico centroamericano, felice per aver ascoltato per la prima volta dal vivo gli strumenti dell’ensemble, attendendo gli artisti alla fine di ogni concerti per un autografo e una foto ricordo con mandolino, mandòla e chitarra. “Il contatto con il pubblico è vitale per chi calca un palco – conferma Roberto Bascià – è inutile e presuntuoso negarlo, come è inutile negare che l’apprezzamento suscitato in America Centrale ci lusinga e ci sprona ad andare avanti nella pratica di questi strumenti, ormai poco praticati. Per questo abbiamo lasciato volentieri i nostri riferimenti facebook (HATHOR PLECTRUM QUARTET) e i nostri indirizzi mail (quartetto.hathor@virgilio.it), invitando chiunque fosse interessato a seguire la nostra attività a seguirci in questo modo, con buona pace delle latitudini, forti di quel legame che solo la condivisione di un’emozione come la musica può suggellare”.
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