MANDURIA – Il commissariato di polizia di Manduria da domani dovrebbe subire lo sfratto coatto per morosità. Il Ministero dell’Interno, infatti, da quasi due anni non paga l’affitto. Per questo i proprietari dell’immobile dopo una serie di incontri con il personale della prefettura, hanno dato mandato ai propri legali di lanciare l’ultimatum che scade domani: o pagate o sloggiate. Ma c’è di più. Il comune di Sava è pronto ad ospitare il corpo di polizia in uno stabile di sua proprietà naturalmente nel proprio comune. A confermarlo è lo stesso sindaco di Sava, Dario Iaia, che parla di «un prossimo incontro con un funzionario di Stato in cui si parlerà di questo». Il primo cittadino chiarisce anche che «qualora il comune di Manduria dovesse offrire una soluzione che andasse bene al Ministero e ai poliziotti, noi ritireremmo la nostra candidatura». Altrimenti Sava sarebbe ben disposta a diventare sede di un commissariato della polizia di Stato.
La questione su tappeto è di natura economica e rientra nella spending review del governo che obbliga i ministeri a tagliare le spese. In quest’ottica ha già annunciato la chiusura di alcuni commissariati in tutta Italia, a Taranto sopprimerà le sezioni di polizia marittima postale. Questa logica vieta anche di aumentar ei capitoli di spesa degli affitti. E qui s’inseriscono le esigenze del privato. La famiglia Vassallo di Manduria, proprietaria dello stabile di via Pirro Varrone, già allo scadere del precedente contratto che risale a circa due anni fa, aveva chiesto l’adeguamento del canone fissato ancora al prezzo in lire di quindici anni fa. «Una somma irrisoria, ridicola che non ha tenuto conto nemmeno della normale rivalutazione da lire ad euro», afferma uno dei proprietari che si dice anche stanco di tante promesse non mantenute nel corso dei numerosi incontri. «Ora siamo davvero stanchi, se non ci danno tutti gli arretrati e non ci pagano il giusto se ne andassero dove vogliono».
A dare una possibile soluzione al problema è l’assessore dimissionato al Patrimonio del Comune di Manduria, Gianluigi De Donno che prospetta l’alternativa dell’ex Tribunale.
Nazareno Dinoi su La Voce di Manduria
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