Secondo UNHCR, Agenzia ONU per i rifugiati, dall’inizio del conflitto ad oggi, sono circa 3 milioni le persone fuggite dall’Ucraina, in prevalenza donne, bambini e anziani, di cui, secondo i dati del Ministero degli Esteri, sono oltre 44 mila in Italia.
L’accoglienza è uno dei valori che contraddistingue il territorio messapico e quindi la stessa Amministrazione Comunale che si è sin da subito mobilitata attivando il COC per la gestione dell’emergenza legata alla guerra in Ucraina
La costituzione del COC ha dato vita ad una catena di solidarietà tra Istituzione, Forze dell’Ordine e dell’Arma, associazioni, comunità religiose e cittadinanza tutta al fine di aiutare concretamente la popolazione colpita dalla guerra.
In data 16 marzo il Sindaco Gregorio Pecoraro e l’Assessore alle politiche sociali Fabiana Rossetti hanno partecipato all’incontro con focus la gestione dell’accoglienza dei rifugiati ucraini in Prefettura. Il dato emerso è che gli arrivi di profughi registrati in Provincia di Taranto sono 149 di cui 20 a Manduria e sono previsti ulteriori arrivi nei prossimi giorni.
In occasione dell’incontro con il Prefetto di Taranto è stata ribadita l’importanza della tracciabilità di tutti i soggetti provenienti dall’Ucraina, ed in particolare dei minori non accompagnati dai genitori o altre figure parentali. È stata ribadita inoltre l’importanza del passaggio dai canali istituzionali, già attivati dal Comune di Manduria, al fine di comunicare i dati dei profughi che arrivano e arriveranno nel nostro paese e comunicando gli stessi tempestivamente al Tribunale per i Minori, alla Prefettura, alla Questura (Ufficio Immigrazione) e al Distretto Sanitario.
È fondamentale seguire un iter ben preciso in modo da creare una rete efficace per la gestione del fenomeno emergenziale che non lasci nulla al caso dall’accoglienza fino all’integrazione.
Proprio per questo, l’Amministrazione si sta già attivando per avviare una collaborazione che coinvolga le scuole al fine di favorire l’integrazione scolastica dei minori che giungono nel nostro territorio.
Solo rispettando l’iter istituzionale descritto possiamo fare la nostra parte come Comunità e dare un concreto supporto a tutti i grandi e piccoli che raggiungeranno la nostra terra.
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